ROMA. «Il presidente dell'Inps mi sembra davvero ossessionato» «dal ricalcolo contributivo. Come se i contributi versati dai lavoratori dessero vita a una proprietà ingiusta». A dirlo è il segretario nazionale Cgil Susanna Camusso, intervistata dal Corriere della Sera.
Nella proposta, aggiunge la sindacalista, manca «una cosa fondamentale, lo sguardo verso il futuro. Ci dobbiamo arrendere all'idea che i giovani, quelli che oggi hanno uno stipendio basso e un lavoro discontinuo, devono rinunciare alla pensione futura, a un minimo dignitoso di vita?». Quanto alla possibilità, prevista dalla proposta, di lasciare il lavoro in anticipo, «le risorse per avviare la flessibilità non possono venire tutte dal sistema previdenziale anche se nel tempo icosti si ripagano. Un conto è un tetto oltre il quale le pensioni in essere possono contribuire alla solidarietà. Altro èfare un ricalcolo generale o considerarle sullo stesso piano dei vitalizi dei parlamentari».
Da dove prendere i soldi? «Nella nostra piattaforma - dice Camusso - c'è l'imposta sui patrimoni immobiliari al di sopra del milione di euro. Stiamo parlando di meno del 5% delle famiglie italiane, di un'aliquota progressiva tra lo 0,5 e il 2%. Ci sarebbero risorse sufficienti non solo per le pensioni ma anche per un vero piano che ci consenta di dare lavoro ai giovani». Il segretario riflette poi sui fuoriusciti del Pd; se c'è spazio per un nuovo partito? «Continuo a pensare che le frammentazioni non siano utili. L'orizzonte deve essere quello
di un grande partito socialdemocratico».
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