ROMA. Una volta formata la nuova giunta, lo scacchiere politico si sposta adesso a Palazzo dei Normanni dove il rinnovo delle commissioni parlamentari in programma la prossima settimana potrebbe rappresentare l'occasione per gli «scontenti» - o per chi non ha indicato nomi nel governo - di occupare poltrone di rilievo.
Le commissioni parlamentari in base al regolamento dell'Ars (articolo 63 ter) vengono rinnovate a metà mandato: il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone ha «ripristinato» questa norma, congelata da un paio di legislature, anche alla luce delle scelte di deputati e gruppi politici che hanno via via modificato, in alcuni casi profondamente, la geografia dei gruppi al parlamento regionale.
In base al nuovo schema, riproposto nel corso dell'ultima conferenza dei capigruppo, il Pd con i suoi 24 deputati fa la
parte del leone, piazzando ben cinque rappresentanti nella «Bilancio» e quattro nella «Affari Istituzionali», le due commissioni più ambite e dal peso politico più forte. I dem sono comunque la forza politica maggiormente rappresentata in tutte le commissioni, seguiti dal Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Ncd e via via gli altri gruppi.
La prossima settimana i capigruppo dovrebbero presentare i nomi con i quali riempire le diverse caselle. Ma alla luce della
nascita del nuovo governo (un assessorato deve ancora essere assegnato) ci sono anche altre poltrone che si liberano all'Ars:
Anthony Barbagallo (Pd) indicato al Turismo, lascerà la poltrona da deputato segretario nel consiglio di presidenza; Antonello
Cracolici andrà all'Agricoltura e lascerà libera la carica di capogruppo Pd all'Ars; percorso analogo quello di Gianluca Miccichè che andrà al Lavoro e Politiche sociali, lasciando la carica di capogruppo Udc.
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