ROMA. «Siamo sudditi in una repubblica democratica» e l'Italia «è ancora monarchica». Lo sostiene Beppe Grillo sul suo blog dove critica la proposta di riduzione del numero delle Regioni: «Questa riforma a cosa serve?» chiede il leader del M5s commentando la proposta di accorpare Liguria, Piemonte e Valle d'Aosta; Marche, Abruzzo e Molise; Veneto, Friuli-Venezia-Giulia e Trentino-Alto Adige. Una riforma, osserva il leader del M5S, che ci farebbe passare «dalle tre macroregioni di migliana/leghista memoria alle 12 microregioni» di cui vede «alcuni pro e contro. 'Prò che ci saranno meno cariche da spartirsi (ma non è detto...) e meno regioni con la popolazione di un quartiere di una grande città. 'Contrò che il cittadino sarà ancora meno in grado di controllare e giudicare la spesa pubblica a livello locale (a iniziare ovviamente dalla Sanità)».
«Contro» le ragioni di una riduzione c'è anche a suo giudizio il «caos amministrativo enorme» che deriverebbe dall'accorpare le regioni con il «sempiterno problema delle regioni autonome con privilegi fiscali negati alle altre, e quindi regioni con maggiore capacità di spesa sul territorio». Soprattutto, «se si lasciasse la decisione agli italiani le nuove regioni avrebbero una dimensione internazionale. La Lombardia opterebbe per la Svizzera. La Valle d'Aosta per la Francia, il Trentino Alto Adige per l'Austria e la Sicilia per diventare la 51esima stella degli Stati Uniti. L'Italia preunitaria con le sue divisioni era molto più unita di quella attuale. Da questo dato bisognerebbe partire, non da esperimenti degni di Frankenstein». «Vanno recuperate - conclude - le culture e le identità locali e le ragioni dello stare insieme in un'unica nazione».
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