ROMA. «La cosa comica è che è in atto una sostituzione della politica con tecnici e magistrati proprio per mano di uno che si è presentato dicendo che la politica doveva tornare al comando». Così, intervistato dalla Stampa, Massimo Cacciari commenta la decisione di Renzi di affidare la gestione di Roma al prefetto Tronca. «Expo era un evento eccezionale ed è dunque normale che venisse gestito da tecnici», nota, «mentre Roma è un Comune. Il modello Expo non c'entra nulla. Per il Giubileo c'è già un commissario, Gabrielli». «Per rifondare la politica bisognerebbe ripartire da una riorganizzazione della medesima, formare un partito come dio comanda, istituire una formazione della classe politica decente... E non solo attorniarsi di amici e portaborse». A Roma, aggiunge «la prima cosa da mettere in discussione sarebbe l'operato di Orfini. Renzi ha messo lì un suo braccio destro che avrebbe dovuto avere autorevolezza e capacità per dirimere quel casino e invece guarda che disastri ha lasciato che accadessero. Si è dimostrato totalmente incapace. E allora lo caccino. Lo mettano a fare il capo sezione a Orbetello». A Marino non si può rimproverare «assolutamente nulla», dice. «Lui era uno che non sapeva neanche che fosse di casa a Roma, non aveva alcuna esperienza amministrativa. Era soltanto un semplice megalomane: questo era risaputo da tutti, dalla comunità scientifica, dai suoi stessi colleghi. La responsabilità non è sua, ma di chi l'ha messo lì, a dimostrazione dell'assoluta mancanza di una politica di formazione della classe dirigente. Avevano Gentiloni e invece si sono inventati Marino: bene, questo è il risultato». Lo scenario delle comunali per Cacciari è questo: «Roma è perduta. Milano la possono salvare solo con Sala». Un altro tecnico, «perchè non hanno nessun politico in grado di affrontare emergenze».