Lunedì 23 Dicembre 2024

Roma, Orfini tenta la tregua: Marino non cede e sfida il Pd

ROMA. Sono ore decisive per il futuro del Campidoglio. La trattativa arriva col buio, in un luogo che doveva restare segreto: il sindaco di Roma Ignazio Marino e il commissario del Pd Matteo Orfini, dopo giorni di braccio di ferro si vedono a casa del vicesindaco Marco Causi, per tentare la 'treguà e magari trovare un accordo. Che però non arriva. Le posizioni restano distanti. Marino continua a meditare sul ritiro delle dimissioni, il Pd spinge per una sua uscita di scena veloce e definitiva e, in caso contrario, tiene in serbo la carta delle dimissioni in massa dei consiglieri. Mentre Matteo Renzi fa arrivare il suo «totale sostegno» ad Orfini. A casa di Causi durante il vertice fiume ci sono anche tre assessori comunali: Alfonso Sabella, Stefano Esposito e Alessandra Cattoi. «Abbiamo avuto una discussione molto cordiale. La notizia è che ci si parla ma la soluzione ancora non c'è», dice chiaramente il vicesindaco al termine dell'incontro. Tant'è che lo stesso Marino ribadisce: «Come ho detto nei giorni scorsi sto riflettendo». Così a Palazzo Senatorio c'è chi scommette che l'annuncio della revoca delle dimissioni arriverà tra oggi e venerdì, anche se il canale del dialogo Marino-Orfini potrebbe restare aperto. Se Marino decidesse di rimanere alla guida della Capitale il Pd romano sarebbe chiamato a far cadere il suo sindaco con l'aiuto delle destre o del M5S. «Nella storia dei partiti della sinistra ci sono stati anche passaggi drammatici, per i motivi più vari, e li si è sempre affrontati riunendo il collettivo e mettendoci tutte le notti che ci volevano per trovare una strada - la stoccata di Pierluigi Bersani, prima del vertice serale, al metodo Renzi-Orfini su Marino -. Sarebbe questo il metodo giusto». «Su Roma e le dimissioni del sindaco Marino il Pd si trova in un gran pasticcio, ci siamo incartati - ammette il presidente della commissione bilancio della Camera Francesco Boccia -. Nel caso Marino tornasse sulle sue posizioni, il 'problemà si sposterà inevitabilmente sul piano nazionale». Fabrizio Barca, dalle pagine de Il Fatto Quotidiano, parla di «persone che si appoggiano proditoriamente a Marino. Gli stessi che attaccano Orfini» e «sperano che il rinnovamento si fermi». «Il processo di rinnovamento e ricostruzione del Pd romano non si fermerà per mano di strumentali opportunisti», l'ultima promessa di Orfini. Intanto in Campidoglio, da domani, si aprono quattro giorni che si annunciano densi di decisioni, provvedimenti e colpi di  scena. Tra i principali impegni da portare a termine per il primo cittadino c'è la pedonalizzazione totale di via dei Fori Imperiali. La delibera oggi ha iniziato il suo percorso in  giunta ma non è ancora stata approvata, in attesa di approfondimenti. Domani gli assessori potrebbero riparlarne. Così, mentre il sindaco del 'farè accelera sull'attività  amministrativa (solo nella giunta di oggi sono passati una ventina di provvedimenti), il caso Roma non è affatto risolto. «Non è cambiato nulla - chiosa l'assessore Esposito dopo il summit da Causi -. Ci siamo parlati cordialmente e serenamente, si è riaperto un canale».

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