PALERMO. Togliere l’assessorato al Psi per provare a far quadrare i conti nella maggioranza. Rosario Crocetta ci sta pensando, anche se la mossa di escludere dalla giunta gli uomini di Nino Oddo non risolverebbe da sola il problema delle richieste eccessive arrivate dai partiti.
In questa fase Crocetta ha ricevuto dal Psi l’indicazione formale di Giovanni Di Giacinto come futuro assessore. Oggi i socialisti hanno «in quota» Mariella Lo Bello, che non vorrebbero però riconoscere. Forti di una rappresentanza parlamentare aumentata dai recenti innesti di Antonio Malafarina e dello stesso Di Giacinto, che hanno abbandonato il Megafono.
A Palazzo d’Orleans lo schema dei dodici assessorati da dividere agli alleati continua però a restare incompleto. Il Pd chiede sette assessori e Crocetta e disposto a concederne 5, forse 6. Il Pdr di Totò Cardinale ne ha uno e vorrebbe raddoppiare. Tutte richieste di fronte alle quali Crocetta sta resistendo.
Anche perchè Palazzo d’Orleans non vorrebbe riconoscere la legittimità politica dei continui cambi di casacca che servono a rafforzare le file di quei partiti che poi chiedono più spazio in giunta.
Rientra in questo fenomeno il caso scoppiato fra gli eredi del movimento di Lino Leanza, Sicilia Democratica. È un partito a cui Crocetta vorrebbe concedere un posto, con ogni probabilità affidandolo a Luisa Lantieri.
Ma una parte di quel partito è oggi confluito in Sicilia Futura, il movimento di Cardinale. E per questo motivo Totò Lentini, deputato che ha sposato la linea Cardinale, ora invita Crocetta «a non lasciarsi allettare dalle facili lusinghe di quei deputati (Coltraro, Currenti e Lantieri) che sino a qualche giorno fa facevano parte di Sicilia Democratica e che ancora oggi impropriamente spendono il nome di un partito rispetto al quale si sono posti fuori con un'azione dal carattere piratesco». Lentini rivendica il simbolo di Sicilia Democratica e invita quindi a legittimare la fusione di quel partito nel Pdr. Da qui l’appello per riconoscere più spazio al Pdr-Sicilia Futura invece di assegnare un posto agli ex amici di Sicilia Democratica: «Il presidente Crocetta abbia buona memoria di chi in questi anni di mandato gli ha garantito il proprio sostegno politico senza mai chiedere controprestazioni e senza cavalcare criticità neanche quando le convenienze e gli umori di una Sicilia stanca di tentennamenti avrebbero trovato più confortevole e politicamente remunerativa una posizione di critica e distinguo. Scelga il presidente, con chi continuare a percorrere quest'ultimo tratto di strada. Il Pdr - oggi Sicilia Futura - rappresentano una forza solida, coesa, alleati fedeli ma non sudditi subalterni».
LA NOTA DEL GRUPPO SICILIA DEMOCRATICA. “Le dichiarazioni del deputato Lentini di Sicilia Futura ci lasciano indifferenti e ci guida l’antico adagio latino "de minimis non curat pretor". Tra l'intimidatorio ed il farneticante, il deputato di Sicilia Futura continua con il suo volgare spettacolo che non interessa la Sicilia. Vuota declamazione che rischia di degenerare in turbe esistenziali, per non prendere atto che noi siamo un gruppo parlamentare ,con un capogruppo, legittimati nella solennita' dell'Assemblea Regionale Siciliana, siamo un movimento politico con un importante e numerosa classe dirigente territoriale, proteso ad una crescita politica e verso un progetto politico innovativo. Se ne faccia una ragione il deputato Lentini. Il resto e' materia che appartiene ad organi giurisdizionali, che sapranno con rigore e serieta' assumere le giuste decisioni. Siamo mille miglia distanti da questi comportamenti che si commentano da soli. Ognuno per la sua strada. E non intediamo dare peso e attenzione a cio’ che non ha peso e non merita la minima attenzione.”
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