BRUXELLES. I migranti «devono essere registrati: no a registrazione, nessun diritto». È il principio concordato nel minivertice sulla Rotta balcanica. Lo ha annunciato il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker. È stato trovato un accordo per la gestione della crisi dei migranti sulla Rotta balcanica. Lo ha annuniciato il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker. «Ora si tratta di mettere in pratica l'accordo che abbiamo trovato», che riguarda l'assistenza materiale ai migranti, la gestione dei flussi e il controllo frontiere. Il testo concordato dai leader contiene 17 punti (uno in più rispetto alla bozza di documento finale) e prevede la sua applicazione entro 24 ore. Da domani i paesi coinvolti dovranno cominciare a scambiarsi le informazioni sui flussi di migranti e a comunicare alla Commissione Ue i bisogni entro 24 ore; «scoraggiare i movimenti» dei migranti alle frontiere degli altri paesi senza previo accordo dei vicini, in modo da rallentare i flussi; fornire cibo, acqua, riparo e assistenza sanitaria ai migranti con l'aiuto dell'Unhcr e del meccanismo Ue di protezione civile; registrare tramite i dati biometrici i profughi collaborando con le Agenzie Ue (Frontex ed Easo). I paesi inoltre dovranno lavorare per i rimpatri dei migranti che non hanno diritto alla protezione internazionale e rafforzare con Frontex i controlli delle frontiere esterne. D'ora in poi ogni settimana verrà fatto un monitoraggio insieme a Bruxelles della situazione.