PALERMO. "Potevo scegliere tra un governo del presidente o un governo politico, ho scelto quello politico e lo proporrò fino alla fine. Ma non c'è più tempo, basta col giochetto delle percentuali". È l'ultimo appello che il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, lancia ai partiti prima di sciogliere la riserva sulla formazione del nuovo governo che potrebbe nascere a ore.
Per Crocetta "la Sicilia ha bisogno di coesione, unità, azioni forti che accelerino il processo di cambiamento, di vere riforme, di pace e di tranquillità". "Basta con gli scontri continui per le ambizioni personali di ognuno di noi - aggiunge il governatore -. Le elezioni, per legge, si fanno ogni cinque anni, chi ha vinto ha il diritto di governare e chi ha perso ha il dovere di contribuire al bene comune".
"Negli ultimi tre anni - ricorda Crocetta - abbiamo dato vita a tre governi ma ogni volta la squadra non andava bene a qualcuno: il primo governo, quello del presidente, perché i partiti non avevano un ruolo; il secondo perché parte del Pd era rimasto fuori e devo dire che non andava bene neppure a me; il terzo, quello attuale, composto da tecnici, espressione dei vari partiti, nessuno escluso e poi con l'ingresso dell'ex capogruppo del Pd in Assemblea è stato infranto il tabù della partecipazione dei parlamentari al governo".
"Io ho risposto alle richieste arrivate dal Parlamento regionale di coinvolgere gli eletti dal popolo - prosegue -. Ora tutti quanti chiedono di collegare il governo al mandato elettorale dato anche ai deputati. Coerentemente a questi inviti ho informato i partiti della coalizione dell'azzeramento dell'attuale giunta e ritengo che la formazione del nuovo governo non può essere più ritardata. Nessuno pensi di poter bloccare il percorso, anche perché i cittadini sapranno individuare i responsabili. Apprezzo anche la posizione del Ncd che pur non entrando nel governo è pronto a sostenere le riforme. Io sono pronto, lo sono da tempo. Entro il 31 dicembre devo chiudere la vicenda dei conti e devo certificare l'intera spesa dei fondi Ue, perché non va perso nemmeno un centesimo. Per farlo serve un governo politico forte".
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