ROMA. Dopo anni di blocco del contratto degli statali «bisognerà anche capire che indirizzo si vuole dare alla nuova tornata contrattuale, considerando che siamo in una fase di inflazione molto bassa. E considerando che uno statale su quattro riceve in busta paga il bonus da 80 euro varato da questo governo». In un'intervista al Messaggero, il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia spiega che gli aumenti potrebbero non essere uguali per tutti: «non è ancora deciso, ma può avere un senso ragionare su criteri differenziati, come le fasce di reddito, le funzioni, le categorie». La riduzione dei comparti «va fatta con una ratio: trovare le specificità che accomunano i settori. Ma non a livello di governo. Non ha senso mettere la sanità con le Regioni perchè la sanità è solo di competenza regionale», dichiara Madia. Quanto all' Agenzia delle Entrate, «se i comparti devono essere al massimo quattro, mi sembra difficile ce ne possa essere uno sulle Agenzie», commenta. «Credo che per le Entrate la priorità al momento sia quella di portare a termine il concorso per gli 800 dirigenti dichiarati illegittimi dalla Consulta». Per Madia «il turn over automatico va superato. Vogliamo cambiare in maniera strutturale il modo di programmare le assunzioni nel settore pubblico. Dobbiamo riuscire ad assumere le persone necessarie con le professionalità che servono». Sul silenzio assenso «è tra amministrazioni, non tra privati e Pa. Costringiamo solo le amministrazioni a fare il loro lavoro», spiega Madia. Il ministro definisce «un caso grave» gli assenteisti arrestati a Sanremo, ma «la maggioranza dei dipendenti pubblici sono persone per bene». Per evitare la diffidenza dei cittadini «c'è soltanto una soluzione, che il governo sta peraltro portando avanti con determinazione: la trasparenza».