ROMA. "Credo che ci voglia coraggio e una certa faccia per attaccare questo governo. Invece dell'autocritica, per quanto successo a Palermo, arrivano gli attacchi. E' un modo ottimo per sviare l'attenzione ma nessuno si illuda che non ce ne siamo accorti". Così il ministro degli Interni,Angelino Alfano,in merito alle critiche dell'Anm. Per Alfano, ci vuole coraggio a rivolgere critiche al Governo "nel momento in cui questo Governo ha fatto leggi importati, in cui il contrasto a Cosa Nostra va bene e nel momento in cui - ha detto - credo che tutta l'opinione pubblica nazionale si aspetti una profonda autocritica e parole molto forti per spiegare da parte della magistratura quello che è successo a Palermo". A Palermo, ha detto Alfano a margine di una convention di Ncd a Limatola (Benevento), "è successo un qualcosa che manda un messaggio devastante all'opinione pubblica che pensa che se così vengono gestiti i beni confiscati da coloro i quali devono contrastare la criminalità organizzata c'è qualcosa di molto grave che non quadra". "Bisogna distinguere tra il confronto critico tra magistratura e istituzioni e la polemica distruttiva, a cui ci sottraiamo". Così il presidente dell'Anm Rodolfo Sabelli, replica al ministro Alfano. E ancora: "Noi vogliamo il confronto e questo può essere anche critico, ma si cresce con le critiche non con i complimenti", aggiunge Sabelli. E ancora in risposta al ministro il leader dell'Anm, aggiunge: "Spiace che si pensi che la magistratura voglia sottrarsi con le polemiche alla riflessione su quanto accaduto a Palermo", cioè alla vicenda che ha visto finire sotto indagine cinque magistrati, in gran parte delle misure di prevenzione del tribunale . "Più di un mese fa la sezione di Palermo dell'Anm era intervenuta con una nota che abbiamo fatto nostra", continua Sabelli ricordando di aver parlato lui stesso della vicenda nella sua relazione di ieri al Congresso, perchè è in gioco la stessa "credibilità" della magistratura. Anche il presidente della sezione di Palermo dell'Anm, Matteo Frasca ribadisce che "da subito abbiamo chiesto chiarezza perchè l'opacità puo' ledere l'immagine della magistratura:se qualcuno ha fatto scempio delle regole, lo accerteranno gli organi competenti". Sabelli conclude richiamando gi esempi di Falcone e Borsellino. Lo fa anche Frasca, sottolineando che "singoli episodi non potranno sporcare l'immagine della magistratura palermitana"