PALERMO. Il terzo governo Crocetta andrà in soffitta domani. Il presidente della Regione ha comunicato a Lorenzo Guerini, plenipotenziario del Pd nazionale, l'intenzione di azzerare la giunta domani. "Domani tecnicamente procedo all'azzeramento della giunta, revoco le deleghe agli assessori - ha detto Crocetta -. Nel giro di due o al massimo tre giorni si deve formare il nuovo governo attraverso un patto di lealtà in modo da chiudere definitivamente la questione del rimpasto".
All'incontro era presente il segretario del Pd siciliano, Fausto Raciti. Guerini non avrebbe dato a Crocetta nè uno stop nè un via libera all'operazione e si sarebbe riservato di fare altre valutazioni sul piano nazionale. Ma la mossa di Crocetta apre una fase di crisi pilotata. L'intenzione del presidente è quella di riportare entro qualche giorno in giunta il Pd e l'Udc con un nuovo patto elettorale che, senza disdegnare una eventuale adesione di Ncd, conduca dritto fino a fine legislatura.
Una volta tolta la delega agli attuale assessori, rientrare in giunta significherebbe ufficialmente dichiarare il sostegno a Crocetta. Cosa che i renziani hanno escluso chiedendo invece elezioni anticipate. Ecco perchè Crocetta ieri ha ripetuto il suo aut aut: «Chi non ci sta e pensa alle elezioni ha il dovere di ritirare i propri assessori. Per non personalizzare lo scontro ho lanciato il metodo dell’azzeramento: ogni partito mi deve dire su quale programma lavoreremo. Non ci possono essere però forze politiche che premono per affossare il governo».
«Oggi ci siamo incontrati con il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, abbiamo fatto un ragionamento sulla necessità di una verifica politica e siamo in contatto con Roma». Lo dice il segretario del Pd in Sicilia, il deputato Fausto Raciti.
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