ROMA. «Sono assolutamente sicura e non pecco di alcun entusiasmo. Berlusconi è alla testa dei moderati e nessuno gli toglierà quello spazio. Con Berlusconi in campo lo spazio per quell'idea di Renzi e Verdini andrà sempre più restringendosi».
Lo afferma al Corriere della Sera, Nunzia De Girolamo secondo la quale Silvio Berlusconi «troverà la quadra con Salvini a cominciare da Milano». Alla domanda se lo spingerà a candidarsi, De Girolamo replica: «Berlusconi è sempre attento ai desideri altrui. Per cui sono certa che ascolterà Salvini e quello che lui ha in mente».
Sarà Milano il banco di prova su cui si definiranno assetti ed equilibri del futuro centrodestra. Silvio Berlusconi e Matteo Salvini si incontreranno presto, probabilmente già la prossima settimana, per cercare di individuare un candidato unitario per la poltrona di sindaco del capoluogo lombardo. Ma intanto, non si ferma l'estenuante e logorante guerra di nervi fra i due leader. Con il Cavaliere che volutamente continua a non fare chiarezza sul futuro della paletti e di dettare le sue condizioni. A parole, tutti sottoscrivono l'appello all'unità per battere il Pd di Matteo Renzi. Ma al dunque, l'intesa per arrivare ad sintesi su
leadership e strategia appare ancora tutto da costruire. Basta guardare il nuovo botta e risposta a distanza fra il Cavaliere e il leader del Carroccio. Comincia Berlusconi:
«Salvini mi ha corretto dicendo che lui parla alla testa e al cuore: è vero, ma prima di parlare alla testa e al cuore lui parla alla pancia», afferma l'ex premier dal palco della scuola
di formazione politica di Fi organizzata da Maria Stella Gelmini a Calvagese, dove arriva accompagnato da Nunzia De Girolamo, da poco rientrata in Fi. Il Cavaliere si dice certo che il
centrodestra, se unito, otterrà più voti del Pd. Ma non è intenzionato a indicare successori. Anzi, nonostante gli anni e la condanna, rimarca la sua centralità: «Con un Berlusconi che
va anche in tv sono sicuro che supereremmo la sinistra». E Salvini? «È stato bravo a passare dal quattro per cento al 14-15-16 per cento », ma - dice ridimensionandolo - «lui e Renzi, negli ultimi due anni, sono andati sei ore a settimana in tv. Qualcun'altro solo sette volte. Penso che faccia la differenza...».
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