ROMA. «Abbiamo approvato un decreto legge che inserisce i musei nei servizi pubblici essenziali. Certe scene non potranno più accadere». Così il premier Matteo Renzi
torna sulla vicenda del Colosseo chiuso, nella risposta ad una lettera su L'Unità.
«Certo, alcuni sindacalisti pensano ancora di poter prendere in ostaggio la cultura e la bellezza dell' Italia. Non hanno capito che la musica è cambiata. Non gliela daremo vinta, mai. E il dl lo dimostra in modo inequivocabile. Cambierà, eccome se cambierà», conclude.
«Ieri, in singolare coincidenza con l'assemblea sindacale in alcuni siti, è arrivato lo sblocco dei fondi per pagare i salari accessori di tutti lavoratori del Mibact per il 2014 e per il 2015. Evidentemente la mobilitazione è servita, a prescindere da quanto accaduto al Colosseo». Così all'ANSA Claudio Meloni coordinatore Cgil per il Mibact.
«Lo sblocco dei fondi per i salari accessori non spegne la mobilitazione perchè la vertenza nazionale verte anche sulla richiesta di un piano occupazionale straordinario e sulle riforme che stanno generando caos organizzativo. Resta forte la possibilità dello sciopero che, se la situazione non si sblocca, potrebbe essere a ottobre. Così Meloni,coordinatore Cgil Mibact.
Non facciamo nessuna attentato al diritto di sciopero, ma per come è fatta l'Italia diciamo che i servizi museali stanno dentro i servizi pubblici essenziali". "Dobbiamo avere più attenzione verso chi vuole bene all'Italia", verso tutti gli italiani o i turisti "che fanno migliaia di chilometri per venire a vedere" il Colosseo o gli altri capolavori del nostro patrimonio artistico.
Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi commentando l'importanza del decreto varato dal Cdm che equipara i servizi della cultura ai servizi essenziali. "Degli amici mi hanno raccontato di aver intercettato sul treno Roma Firenze l'amarezza di un gruppo di turisti americani, questo è senza parole".
"Le regole del decreto varranno per tutti i musei ed i luoghi di cultura, senza fare distinzione tra statali, comunali, pubblici e privati". Così il ministro Dario Franceschini chiarisce al termine del cdm i confini del decreto del governo.
Il decreto che abbiamo approvato che aggiunge i musei e i luoghi culturali ai servizi essenziali "aveva i caratteri dell'urgenza e della necessità". Franceschini poi ricorda i precedenti di Pompei: "è già capitato e sono annunciate altre assemblee, è un disagio per le file ma anche un danno di immagine gravissimo per l'Italia e per il lavoro che stiamo facendo".
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