ROMA. Da Monti a Letta, da Prodi e D'Alema a Berlusconi. Costringeva i presidenti del Consiglio di turno a fare scalo ogni cinque ore, o poco più. Era una sorta di Cinquecento degli Airbus, l'aereo presidenziale più piccolo, un A319 CJ. Ma Renzi adesso ha deciso di cambiare per far posto ad una "berlina" dei cieli. Da Palazzo Chigi nessuna conferma e nessun commento. Alcune fonti dicono che la pratica, in realtà, sia stata avviata da Enrico Letta. In ogni caso, il premier ha deciso di dare il via libera all'ordine di un nuovo mezzo per i suoi spostamenti. Valora stimato in circa 220 milioni di dollari - oltre 175 milioni di euro, grande il doppio e cinque volte più capiente dell'attuale. Secondo indiscrezioni, sarebbe un A330, capace del medio e del lungo raggio. Dunque, non ci sarà più bisogno di fermarsi in Siberia per fare rifornimento, soprattutto quando ci sarà da spostarsi in Asia, con tappe notturne obbligate e magari anche un meeting ad Astana alle 4 del mattino, come capitò, tra l'altro, a Monti. Ma la cosa si ripeterà anche andando verso Ovest. Ad ottobre, infatti, è previsto per il premier un giro dell'America Latina, ma non sarà necessario fare carburante in un'isola dell'Atlantico. Trecento posti, nella versione normale, l’aereo è stato ordinato in leasing (nessun aereo oggi si compra, anche le compagnie di linea hanno flotte in leasing). E dovrebbe esser pronto fra qualche settimana, non in tempo comunque per la trasferta a New York, a fine mese, per l’Assemblea generale delle Nazioni Unite. «Sarà molto più tecnologico dell’attuale e connesso a Internet», ha rivelato lo stesso Renzi, a luglio, nel corso del viaggio in Etiopia. Chiaramente, verrà organizzato in modo diverso dai voli di linea, come per l’A319: ci sarà una camera matrimoniale con bagno, per il presidente del Consiglio e la sua consorte, degli spazi di lavoro con divanetti e tavolini per il suo staff, e la possibilità, come fanno altri presidenti, di imbarcare i giornalisti che seguono l’agenda internazionale di Palazzo Chigi.