
ROMA. «Non si può rimettere in sesto l'Italia se prima non si mette in sesto il Pd. Questo è il punto di fondo e ne abbiamo un esempio in queste ore. Se qualcuno, a freddo e strumentalmente, si inventa dei Vietnam e dei vietcong, si è autorizzati a pensare che vogliano giustificare il napalm».
Così Pier Luigi Bersani in un'intervista al Corriere della Sera. «Bisogna prendere atto - dice l'ex segretario Pd - che il tema non sono 25 senatori bersaniani, è che il Pd ha un problema politico profondo. Dopo mesi di parole su lavoro, scuola, tasse, Rai, Verdini, Azzollini, ormai è emerso che tra i militanti c'è un distacco e non sto parlando di Vietnam, ma di Campagnola Emilia. Tra la nostra gente infuria la domanda 'Chi siamo? Conchi andiamo?'». «Con la stessa generosità che ho mostrato io - continua Bersani -, chi è segretario ora deve prendere in mano il problema, perchè noi abbiamo bisogno del partito riformista del secolo». L'ipotesi di sanzioni per i dissidenti? «Se il segretario pensa di togliere le tasse sulla casa a tutti, regalando 500 euro a un ricco e 50 a un povero, pretendo che si discuta a fondo, non in cinque minuti. Perchè un conto è la disciplina
come coronamento di uno sforzo di sintesi e un conto l'obbedienza. E siccome ho sempre detto che siamo un partito senza padroni, mi augurerei che fossimo anche un partito senza
servi».
L'ex segretario torna anche sul voto sul nuovo Senato: «se si vogliono risparmiare soldi si riduca di 100 o 150 il numero dei deputati. Perchè devono essere 630?». La proposta di Sposetti di abolire il Senato? «Una provocazione, ma sono d'accordo. Se non ha nobiltà, aboliamolo senza drammi. Il paradosso è che il cambiamento è a portata di mano. Su una riforma che dicesse superiamo il bicameralismo, rafforziamo le garanzie ed eleggiamo i senatori, magari in una lista collegata ai presidenti delle Regioni, c'è larga condivisione. Capisco la preoccupazione di riaprire il vaso di Pandora, ma io - continua Bersani – propongo di fare in modo blindato alcune correzioni sensate, non di tornare da capo».
3 Commenti
Antonio 1
05/08/2015 11:37
Che quelli de PD, Renzi in testa, ascoltino il saggio Bersani, la smettano con il tornaconto personale, con la creazione di gruppi e gruppuscoli perché i loro elettori sono stufi delle loro divisioni, e finirà che a poco a poco abbandoneranno il PD!
pasquino
05/08/2015 13:38
Questo governo, guidato da Renzi, sembra più un governo stile Berlusconi che un governo PD. È un governo che fa proclami e promesse poi non mantenute. È arrogante, protervo , e conta sul solo fatto che quelli che non hanno ancora acquisito il diritto al vitalizio non lo faranno cadere. Per questo motivo bisognerebbe togliere gli automatismi dei vitalizi ma fargli fare cumulo con quanto versato nella vita contributiva. Altra paura, secondo me, la vittoria del M5S alle prossime elezioni.
pino
05/08/2015 13:58
ai bersaniani dico di rassegnarsi il vento è cambiato ormai i vecchi tromboni massaimalisti devono ritirarsi in buon ordine e godersi tutti i soldi accumulati in tantissimo tempo trascorso a fare "politica di professione" e a usufruire di privilegi anche per le loro famiglie. Forse non sono ancora contenti? vorrebbero ancora di più? e non ditemi che fanno il "bastian contrario" per il bene dell'italia. Occorre invece dare spazio ai giovani. saranno i cittadini a giudicare renzi e i suoi appena si tornerà a votare e non certo alcuni "maestrini" invasati rossi che credono di sapere tutto
fabio
05/08/2015 17:26
Siete al governo solo tramite giochi di palazzo,non certo perchè autorizzati dal popolo italiani come lo era Berlusconi.
nino
05/08/2015 20:27
Sig. Fabio concordo con il suo commento gli ultimi 3 governi sono frutto di giochi di palazzo e di parlamentari indegni di ricoprire tale carica che cambiano casacca e schieramento politico con la stessa facilità con cui ci si cambia la camicia la mattina. Questi voltagabbana saranno puniti dagli elettori.