ROMA. «Negli eventi di questi ultimi giorni rilevo un tentativo da parte del governo Renzi di realizzare un' operazione politica reazionaria. Dopo la cancellazione dell'articolo 18 si continua con il blocco dei contratti e la limitazione al diritto di sciopero». Così Maurizio Landini, segretario generale Fiom, in un' intervista al Fatto Quotidiano. «Quegli episodi vengono usati con un preciso intento politico: il tentativo di cancellazione della contrattazione nazionale e la limitazione al diritto di sciopero. Nell' episodio di Pompei ad esempio - osserva Landini - vorrei ricordare che l' assemblea dei lavoratori è stata autorizzata proprio in quell' orario dalla stessa azienda, giusto o sbagliato che fosse. Non mi pare che il governo intervenga con lo stesso vigore, invece, sul caso del bracciante africano morto in un campo di pomodori in Puglia, non leggo di alcuna proposta di legge contro caporalato e nuovo schiavismo. C' è soltanto il tentativo di estendere il modello Fiat: uscita dal contratto nazionale». Nell' intervista, Landini afferma di «sognare una Cgil più democratica, dove gli iscritti sono coinvolti, non come all' ultimo Congresso: l' 80 per cento non partecipò. I confederali - aggiunge - hanno firmato accordi che mettono in discussione la loro stessa esistenza».