ROMA. «Due anni fa non pensavo certo di essere arrivato a governare Stoccolma, ma neppure di avere un Pd marcio contro di me e la criminalità infiltrata nella dirigenza. Nel 1966 Renzi non era nato, ma di sicuro sa che nella Firenze alluvionata prima di tutto tolsero il fango, poi rimisero in ordine gli archivi. Tolto il fango da Roma, ora voglio essere valutato per come rimetterò in ordine gli archivi». Lo afferma il sindaco di Roma Ignazio Marino in un' intervista al Corriere della Sera in cui bolla come «letteratura» l'ipotesi che Matteo Renzi gli sia ostile: «ha solo detto con il suo linguaggio crudo cose ovvie».
«Non ho paura di perdere Roma, sono il primo sindaco libero dai partiti», che «qui erano comitati elettorali e d'affari», dice Marino. Tuttavia «dopo l' arrivo di Matteo Orfini, si respira aria fresca. Prima di lui con certi esponenti del Pd si poteva parlare solo di posti e cariche».
Parlando del degrado della città finito sui quotidiani New York Times e Le Monde, «è chiaro che si tratta di una strategia per danneggiare l' Italia nel momento in cui si è candidata alle Olimpiadi del 2024, guarda caso con la concorrenza americana e francese», osserva il sindaco. In merito al Giubileo, «ci sono ritardi oggettivi, ma a questa fiducia che il presidente del Consiglio ha voluto accordare alla mia amministrazione si aggiunge la notizia che martedì 4 agosto a Palazzo Chigi si sbloccherà tutto», dichiara Marino.
Di un commissario governativo «non ho notizia, ma ritengo fondamentale che ci sia un forte coinvolgimento del prefetto. Questo è il primo Giubileo dopo l' 11 settembre 2001 e nell' epoca dell' Isis. Tutte le indicazioni che abbiamo dai servizi segreti americani parlano di rischi concreti di atti terroristici per l' Italia e Roma. E io non ho la possibilità di difendere la capitale dal terrorismo con la polizia locale».
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