PALERMO. «Caro Raciti, non siamo in alternativa al Pd, siamo l'unica alternativa che c'è nel Pd e invece di attaccarci dovresti favorire percorsi di partecipazione e democrazia. Prendiamo le distanze dal Pd? È il Pd che ha preso le distanze dalla società». Fabrizio Ferrandelli, risponde così alle parole del segretario regionale del Pd che oggi ha definito le sue dimissioni dall'Ars «una scelta individuale in alternativa al Pd». Lo fa a a Palermo durante il primo incontro organizzativo dei Coraggiosi in Sicilia che, ribadisce, «non siamo una corrente del Pd, siamo lo Tsunami che la Sicilia stava aspettando». «Si domandano - ha continuato - se usciamo dal Pd? No, entriamo, apriamo porte e finestre, facciamo accomodare fuori un bel pò di reduci e facciamo entrare tanti pionieri». Ferrandelli ha anche rassicurato chi ipotizza che i Coraggiosi servano a lanciare la sua candidatura alla Presidenza della Regione. «Io sono candidato? Noi, noi, noi siamo candidati. Cracolici stai sereno, i coraggiosi non sono frutto di egoismo mediatico come sostieni tu. Noi parliamo al plurale e ci candidiamo a cambiare questa terra, a superare una classe dirigente che deve andare in pensione e senza privilegi». Poi ha affrontato il tema delle sue dimissioni: «Da mesi pongo al Pd il tema di una esperienza conclusa e il Pd continua a parlare di cambio di passo. Ad un certo punto mi sono scocciato: non baratto la mia dignità per una poltrona. Il Pd ha fatto il percorso inverso, si è accontentato dell'assessore alla Salute, dopo le dimissioni pesanti di Lucia Borsellino, e improvvisamente è scoppiata la pace. Oggi dicono che o si governa o si va a casa. Il punto è che chi non ha fatto le riforme da sei anni ad oggi, non può prenderci in giro dicendo che le farà in sei mesi».