ROMA. La manovra sulle tasse «contribuisce al completamento del programma di centrodestra. Il taglio delle tasse va ad aggiungersi all' eliminazione dell' articolo 18, alla responsabilità civile dei magistrati, al taglio di sei miliardi dell' Irap, al sostegno alla natalità e agli investimenti sulla sicurezza. Avevamo chiesto e fortemente voluto un intervento sulla tassazione della prima casa. E lo vogliamo anche sull' Imu agricola». A parlare è il ministro dell' Interno e leader Ncd Angelino Alfano, intervistato da Stampa e Secolo XIX. «Questi risultati - riflette il ministro - sarebbero stati possibili con un' alleanza di governo tra il Pd e Vendola?». Se il governo Renzi è un governo di centrodestra? «Siamo noi - isponde Alfano - che ci stiamo avvicinando agli obiettivi della sinistra o ciò a cui stiamo assistendo è la realizzazione del nostro storico programma?». «La manovra fiscale è solo la prosecuzione della visione del precedente governo a cui ho partecipato. E faccio una proposta: perchè Forza Italia e tutti i segmenti dell' ex Pdl non votano con noi?». Quanto ai 45 miliardi da recuperare entro il 2018, «la realizzazione delle riforme ci metterà nelle condizioni di osare ancora di più in Europa. Faremo tagli selettivi alla spesa improduttiva seguendo la ricetta liberale». Quello sul fisco, sottolinea il ministro, è «un impegno con una tagliola. Perchè nel 2016 saremo chiamati ad adempiere». Riflette poi sulla situazione in Sicilia: «non credo che il Pd possa reggere a lungo questa situazione». «Non è accettabile - prosegue il ministro - che Crocetta sostenga di presiedere il primo governo siciliano antimafia. Se no il mio pensiero va a Piersanti Mattarella». Alfano torna anche sulle tensioni per gli immigrati: «se le regioni del Nord avessero collaborato, alcuni disguidi ce li saremmo risparmiati. E se alcune frange estremiste non avessero alimentato la tensione, alcune immagini televisive non sarebbero esistite. C'è chi soffia sul fuoco sperando sull' incidente».