ROMA. «Quello che stanno facendo con la Grecia, che è meno della Lombardia, una cosa piccolissima, un domani con questo precedente lo fanno all'Italia, che non è la Grecia, cha ha un'industria ben più sviluppata, un artigianato ben più sviluppato, che ha dei beni preziosi come Enel, Eni, Fincantieri, Finmeccanica, che a qualcuno fanno gola». Così Matteo Salvini ai microfoni di RTL 102.5. «Io mi sento europeista, uno degli ultimi europeisti, ma non è questa l'Europa che voglio lasciare ai miei due figli», ha aggiunto. «Da italiano sono preoccupato, checchè ne dica Renzi, dal Governo Monti in poi ci hanno obbligato a prestare 40 miliardi alla Grecia senza chiederci il permesso, e non so quando mai ci torneranno indietro quei soldi. Se io do dei soldi e ho una prospettiva di crescita, i soldi ce li metto. Ma se io quei soldi li metto in un pozzo senza fondo e non cambio le regole del gioco, fra sei mesi la Grecia, quando avrà venduto l'aeroporto, le autostrade e il Partenone, con una disoccupazione che crescerà invece di diminuire, come li restituisce quei soldi? Se cambiamo le regole è un conto, ma in Europa in questo momento dieci paesi si sono tenuti la loro moneta e, guarda caso, stanno tutti crescendo in misura maggiore rispetto a chi ha l'euro in tasca». Così ha continuato il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, ai microfoni di RTL 102.5. Quanto alla partecipazione italiani agli aiuti per la Grecia, Salvini dice: «Ditemi voi se ha senso che la scorsa settimana l'Inps certifica che ci sono 15 milioni di italiani che vivono sotto la soglia di povertà, e in una situazione come questa io tiro fuori dalle tasche altri 16 miliardi da prestare a un'economia come quella greca che sta in piedi con l'elastico? Portalo in Parlamento, facciamo un referendum anche noi. Renzi non ci provi neanche, abbiamo degli impegni che però ci stanno strangolando. Se qualcuno avesse un impegno, ma per mantenerlo sa che fra un mese sbatterà contro il muro, può pensare di ricontrattare questo impegno?».