CASTELLAMMARE. «Da qualche tempo - spiega il sindaco Nicolò Coppola - venivano a protestare in Municipio. Sono disoccupati, disagiati sociali, donne. Il fatto che si siano organizzati in cooperative ha reso tutto più facile. Perché la cooperativa è un’azienda. Quindi, disoccupati che diventano imprenditori. Abbiamo affidato loro diversi lavori, come curare i viali parafuoco, tappare le buche delle strade».
Ma non è l’unica attività...
«È così. Il Comune, con il Commissariato di Pubblica Sicurezza, sta portando avanti un progetto di lotta allo spreco. Alcuni di questi disoccupati si sono trasformati in ”sentinelle dello spreco”, cioè vanno a raccogliere cibo in giro, cibo che normalmente andrebbe perso, e lo distribuiscono loro stessi a chi ne ha bisogno. In questo modo, si dà una risposta concreta alla domanda che viene dai disagiati».
Come si svolge il progetto?
«Le "sentinelle dello spreco" sono i soci della cooperativa "Unione delle famiglie". I volontari creano una rete antispreco, alla quale prendono parte anche i commercianti, avviando la raccolta viveri che consente di salvare dal cestino dei rifiuti una grande quantità di cibo di buona qualità che sarà distribuito ai componenti della stessa Unione delle Famiglie. Un sistema di redistribuzione di quanto non viene consumato. Alla stessa cooperativa abbiamo affidato anche un appezzamento di terreno sequestrato alla mafia, di circa milleseicento metri quadri, che è stato ripulito e adesso dovrà essere bonificato e predisposto per essere coltivato con mezzi anch’essi sequestrati, che saranno affidati alla cooperativa».
Cosa verrà prodotto?
«Nell’orto ci saranno coltivazioni e piccoli allevamenti, come quelli di galline, per produrre modeste quantità di generi alimentari. La cooperativa si occuperà anche di un’area che sarà trasformata in alloggio sanitario per i cani raccolti in strada».
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