PALERMO. L’ultima apertura del segretario del Pd, Fausto Raciti, al presidente della Regione, Rosario Crocetta, non è servita a ricucire il rapporto tra il governo e il principale partito di maggioranza. Così ieri, al termine della riunione della Direzione regionale del partito siciliano a Palermo, è andato in scena lo strappo definitivo che, salvo sorprese, porterà alle elezioni anticipate, probabilmente in primavera. A stabilire il percorso saranno le consultazioni che Raciti avvierà subito con gli alleati e un’assemblea che si terrà a fine luglio. Le parole del presidente non convincono però i dirigenti del Pd. «Non ha fatto alcuna proposta - dice Raciti - non ha consapevolezza. Oggi speravo di giungere a una soluzione ma non ho avuto elementi per trovare questa soluzione. Non possiamo però girare a vuoto». Il deputato Giuseppe Lupo propone allora una via di uscita: «Una crisi al buio danneggerebbe principalmente i lavoratori e le fasce sociali più deboli. La Direzione dia mandato al segretario Raciti di verificare assieme alla coalizione e al presidente Crocetta se, come penso, ci sono le condizioni per una fase nuova di rilancio del programma per lo sviluppo e le riforme. Sia l’Assemblea del Pd a valutare e decidere se e come proseguire questa esperienza di governo». Assemblea che si terrà entro luglio, ma su Raciti continua il pressing di una folta pattuglia di dirigenti e deputati che chiede di agire subito.