Martedì 24 Dicembre 2024

Lo sfogo di Castiglione: "Trattato come un delinquente"

CATANIA. «Grillini e leghisti mi trattano come un delinquente capace di lucrare sugli immigrati. Vivo un'esperienza terribile, mi creda. C'è Lucia, mia moglie, che piange a singhiozzi da giorni... Abbiamo tre figli. Anche loro, povere creature, in questa pattumiera...». Lo afferma il sottosegretario alle Politiche Agricole Giuseppe Castiglione, in un'intervista al Corriere della Sera in merito all'inchiesta Mafia Capitale e al Cara di Mineo. «Vuole davvero sapere dei miei rapporti con quell'Odevaine? È lui che mi nomina nelle intercettazioni dell'inchiesta Mafia Capitale... Allora, siamo nell'aprile del 2011 e c'è la prima emergenza immigrati - spiega Castiglione -. Io sono presidente della Provincia di Catania e, per conto della Protezione civile, divento 'soggetto attuatore' del Cara, il Centro assistenza rifugiati e richiedenti asilo. Al tavolo organizzativo allestito da Roberto Maroni, all'epoca responsabile dell'Interno, capisco che il più bravo consulente che posso portarmi dietro è, appunto, Luca Odevaine. Capo della polizia provinciale di Roma, un curriculum pazzesco. Mi sembra la persona giusta. Così scrivo a Franco Gabrielli, responsabile della Protezione civile, e gli chiedo l'autorizzazione. E lui, Gabrielli, mi dice: perfetto, bravo, ottima scelta». "Io feci solo due gare, laggiù: una il 5 agosto del 2011, un'altra il dicembre successivo. E sempre seguendo tutti i protocolli - aggiunge -, chiedendo parere preventivo alla Corte dei conti, registrando tutto presso la Ragioneria generale dello Stato...". Raffaele Cantone, il presidente dell'Anticorruzione, parla di gare "illegittime". "Si riferisce a una gara del 2014! Ma io ero già fuori dal giugno del 2013... quando, eletto a Montecitorio, avevo mollato la presidenza del consorzio dei comuni intorno a Mineo... Punto. Basta. Fine", sottolinea Castiglione, che alla domanda se abbia mai incontrato Salvatore Buzzi, risponde: "No, mai".

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