Comunali, Crocetta: "Renzi doveva venire a Gela. La sconfitta di Crisafulli è una mia vittoria"
PALERMO. «Il premier Renzi doveva venire a Gela e non l'ha fatto e ha sbagliato», commenta così il presidente della Regione, Rosario Crocetta, i risultati delle elezioni amministrative a Gela, città in cui fu sindaco. «Io lo avevo detto a Guerini, a Faraone e a Raciti che il nostro candidato sindaco di Gela non avrebbe vinto le elezioni - prosegue Crocetta in conferenza stampa a Palazzo d'Orleans per fare il punto dopo le elezioni comunali -. Sapevo che avrebbe perso e così è stato». «È evidente - ha continuato Crocetta - che il consenso del sindaco nel quinquennio si era sgretolato per tanti motivi, purtroppo non si è stabilito quel feeling popolare che era necessario. È una brava persona ma non basta. Ho anche detto al Pd che comunque lo avrei sostenuto mettendoci la faccia, anche sapendo che nel primo comizio ci sarebbero state le contestazioni, che non erano nemmeno rivolte a me perchè io sono arrivato dopo tre interventi e i fischi maledetti provenivano da 20 persone su 5.000 presenti in piazza. A Gela da tempo non si possono fare manifestazioni perchè c'è un gruppo organizzato che lo impedisce. Sono ambienti della città che non sono legati a estremisti di sinistra. Si tratta però di ambienti un pò squallidi e delinquenziali». «La mafia a Gela non ha votato per Fasulo. Se il sindaco uscente ha perso un voto per colpa mia, è il voto mafioso», ha detto Rosario Crocetta parlando delle amministrative a Gela, dove il candidato sindaco del M5S Domenico Messinese ha sconfitto al ballottaggio Angelo Fasulo sostenuto da Pd, Megafono e Pdr. «La percentuale del candidato dei grillini - ha aggiunto Crocetta, che è stato due volte sindaco a Gela - io l'ho presa al primo turno». Pensare che la vicenda mi dovesse riguardare - ha aggiunto - come sei fossi un notabile che ha un feudo a Gela e trasferisce voti da un candidato all'altro, è una visione che non mi appartiene. Ho sempre puntato sul voto libero. Se ci fosse stato un dissenso sulla mia persona non si sarebbe dovuto avere in una lista che si chiama Crocetta e che ha preso il 12%». «Gela e Augusta - ha continuato -, dove abbiamo perso, sono due realtà interessate da processi di deindustrializzazione e che vanno riconvertite all'industria verde. In Sicilia è finito quel modello industriale, invece i grillini difendono le raffinerie, come ha dichiarato il deputato regionale del M5S Giancarlo Cancelleri». «A Gela - ha concluso - il consenso del sindaco uscente si era sgretolato, io l'ho sostenuto con lealtà ma sapevo che avrebbe perso. Le campagne elettorali a Gela non si possono fare perchè c'è un gruppo organizzato che impedisce che vengano fatte manifestazioni pubbliche. Non sono estremisti di sinistra, ma personaggi un pò delinquenti e squallidi». La non elezione di Vladimiro Crisafulli, ex senatore del Pd candidato sindaco a Enna, «è una mia vittoria o una sconfitta? Io non la considero una sconfitta, anzi la considero una occasione storica di rinnovamento. Il tema vero è quello della riconversione e del cambiamento». «Bisogna essere renziani o si può rottamare anche i renziani? Foti a Ragusa è un rottamatore o rappresenta il vecchio sistema? Io credo di essere un rottamatore, e credo di essere l'unico rottamatore in Sicilia e forse in Italia. Io mi considero uno dei più renziani tra i presidenti delle Regioni nella pratica politica». «Sono un rottamatore, più degli uomini di Renzi - ha aggiunto Crocetta - perché, se non avessi avviato tutte le politiche di risanamento del bilancio e attuato i tagli, la nostra Regione sarebbe fallita». Alla conferenza stampa, Crocetta ha anche parlato della manovra di Bilancio: «Non possiamo fare la manovra di assestamento di Bilancio in questo momento, non abbiamo ancora l'accordo sui 300 milioni di euro». «Non abbiamo i soldi per la Formazione perchè lo Stato ci ha tolto 1 miliardo di Fondi Pac, sui rifiuti non è stato ancora fatto un accordo - ha aggiunto - e per vicende legali alcune discariche sono chiuse. L'accordo lo dobbiamo fare, altrimenti dal 30 giugno in poi dove li mettiamo i rifiuti?». Parlando dei tagli operati da Roma, Crocetta ha sottolineato che «ci hanno tagliato 3 miliardi in tre anni». Poi riferendosi al nodo delle Province «il governo ha ridotto 100 milioni di euro, è chiaro che se non sono in condizione di fare i bilanci, falliscono quest'anno. Con Renzi voglio essere molto chiaro - ha detto ai cronisti -. Io sono profondamente rottamatore, ma qui non può esserlo solo chi aderisce a una corrente, mentre non viene considerato tale chi lo fa con la pratica politica. Se non avessi portato avanti i tagli, la Regione sarebbe fallita. Non sono disponibile a licenziare 24 mila forestali e 18 mila precari, dipendenti della Regione e delle partecipate, perchè non sono disponibile a fare macelleria sociale. Anzi serve una legge di contrasto alla povertà, Ma senza l'ok di Roma e di Bruxelles con quali soldi la facciamo questa legge che io voglio?».