PALERMO. «Non credo alla persecuzione giudiziaria, penso che il nostro partito debba allontanarsi dallo schema del passato, che era proprio della forza politica da cui veniamo. Dobbiamo difenderci nei procedimenti e non dai procedimenti».
Così il capogruppo di Area popolare al Senato, Renato Schifani, in un'intervista a La Stampa, dopo le ultime vicende giudiziarie che hanno visto protagonisti due esponenti di Ncd, Castiglione e Azzollini. «Come tutti - spiega - vogliamo leggere le carte prima di fare qualsiasi valutazione. Anche perchè non dimentichiamo che qualche mese fa su Azzollini c'è stato un voto contrario all'uso delle intercettazioni riguardanti un'altra inchiesta». Quanto al Pd, dopo una prima dichiarazione di Orfini, Schifani dice: «Per fortuna Orfini ha chiarito con Gaetano Quagliariello e posto la vicenda nei giusti termini, dicendo che il Pd valuterà i documenti e prenderà una decisione senza alcun pregiudizio ideologico». Sull'opportunità che Azzollini lascia la presidenza
della commissione Bilancio, Schifani osserva: «È una valutazione capziosa e strumentale. Anche dopo la richiesta di arresto, Azzollini ha lasciato la riunione di Ncd per presiedere la commissione che deve esprimere pareri sulla riforma della P.A. e della scuola. Sta rispettando tutti i tempi previsti in
calendario».
Su cosa possa succedere se il Pd voterà a favore dell'arresto, il senatore di Ncd chiosa: «la vicenda Azzollini e i destini del governo stanno su due piani distinti. Avere il potere di decidere sulla libertà di una persona, attiene alla libertà di coscienza di ognuno di noi. Prima leggiamo le carte», comunque,
«il patto di coalizione ha sempre retto, abbiamo continuato a votare con la maggioranza. Se dovesse venire meno la fiducia lo diremo alla luce del sole».
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