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Fi: "E' un'invasione, fermare gli sbarchi con interventi militari"

ROMA. «Se l'Onu e l'Ue sono bloccati, se non interviene nessuno, dobbiamo intervenire con strumenti nostri. Non si tratta di invadere la Libia, ma creare campi umanitari sulle coste libiche ed affondare le barche sulle spiagge. L'Italia può intervenire da sola o con chi vuole partecipare: non è mica la prima volta che una coalizione di volenterosi interviene». Lo afferma il neogovernatore della Liguria Giovanni Toti a margine di una conferenza stampa di Fi al Senato sull'emergenza immigrazione.

«Dobbiamo andare a prendere le barche prima che partano, possiamo affondarle in mare. Abbiamo la forza militare per farlo. Se il governo non intende farlo, spieghi il perchè e si prenda le responsabilità», prosegue Romani che annuncia anche la convocazione da parte del presidente del Senato Pietro Grasso di una capigruppo domani alle 13 proprio per la eventuale calendarizzazione della mozione.

«Anche alla Camera, ieri con una lettera, abbiamo chiesto una capigruppo ma non ho ancora ottenuto risposta dalla Boldrini», sottolinea il capogruppo azzurro di Montecitorio Renato Brunetta. «Quella alla quale stiamo assistendo - prosegue - non è più immigrazione ma una invasione perchè quando il tempo di arrivi e ristretto e la quantità è alta si parla di invasione. Ormai qualsiasi decisione sulle quote a livello europeo è rinviata a settembre a causa del calendario e della burocrazie europea, ovvero dopo l'alta stagione degli sbarchi; così come ogni decisione di invio di truppe sulle coste sotto l'egida dell'Onu. Per questa ragione noi italiani ce la vedremo da soli. Il Parlamento si riunisca e decida una mozione, mi auguro, a stragrande maggioranza affinchè il governo esca dalla passività ed incapacità di affrontare questo problema».

«La questione - conclude Brunetta - non si risolve con i finanziamenti che Renzi vuole dare ai comuni. Bene hanno fatto i governatori di Liguria, Veneto e Lombardia ad opporre resistenza a questo buonismo imbelle di Renzi che produce soltanto razzismo. Il premier vuole farsi rincorrere con i forconi? Dice agli italiani che il patto di stabilità sarà possibile derogarlo per aprire dei Cie. Noi non lo permetteremo». «A quei paesi che si oppongono alle quote, come la Polonia - conclude Deborah Bergamini - forse dovremmo iniziare a dire che se non accettano le quote gli vengono ridotte le quote di fondi strutturali dell'Ue».

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