PALERMO. I big del Pd «invitati» a non andare a Gela nella settimana decisiva della campagna elettorale. Rosario Crocetta non si è visto in questi giorni nella sua città. E anche il sottosegretario Davide Faraone ha preferito la «amica» città di Siracusa piuttosto che la cittadina nissena dove i grillini hanno lanciato la loro sfida. È lì, a Gela, che si misureranno sconfitti e vincitori di queste Amministrative. L’uscente Angelo Fasulo (Pd, Megafono e liste civiche) deve respingere l’attacco del grillino Domenico Messinese sostenuto perfino dai forzisti. I grillini hanno portato a Gela perfino il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio e il leader all’Ars Giancarlo Cancelleri: da giorni riempiono le piazze in città portando avanti una campagna elettorale nel segno del referendum su Crocetta. Il presidente aveva previsto un comizio già lunedì 1, a seggi chiusi. Ma poi il ballottaggio e il crollo di consensi al primo turno hanno suggerito un rinvio: da oggi sarà di nuovo in città ma al momento non sono previsti comizi. Mentre il sottosegretario Davide Faraone ha preferito recarsi alla Leopolda siracusana dell’amico Giancarlo Garozzo. In casa Pd si teme infatti l’effetto di una polarizzazione della campagna elettorale: contro il governo regionale da un lato e contro la riforma della scuola dall’altro.