PALERMO. Il Pd cresce e si conferma mediamente il primo partito in Sicilia. I partiti e i movimenti alleati portano a casa un buon risultato ma, tranne poche eccezioni, non sono decisivi o almeno non lo sono quando i democratici trovano l’alleanza con Udc e Ncd. Scompare il centrodestra a guida forzista, polverizzato tra l’altro in una valanga di liste civiche. Mentre i grillini, lì dove si sono presentati, hanno conquistato in genere la seconda piazza. Questo dicono i risultati delle liste nei più grandi dei 53 Comuni chiamati al voto in queste amministrative. Confermano un cambiamento dell’assetto politico iniziato con le Regionali del 2012 e proseguito con le Europee dell’anno scorso. Il Pd era uscito dalle Regionali con il 13,4% (senza considerare i voti presi dal Megafono di Rosario Crocetta). E - calcola la segreteria regionale - mediamente in queste Amministrative conquista il 15% nei Comuni più grandi. Oscillano, i democratici, fra il 7,6% di Agrigento (dove sostenevano il candidato dell’Udc) e il 16,5 di Carini e Gela dove schieravano propri uomini. Passando per il 16,2 di Marsala. A Enna la rottura con Vladimiro Crisafulli ha suggerito di non presentare il simbolo del Pd, ma Ed (la lista del barone rosso, comunque iscritto al partito) ha conquistato il 33,5%.