Lunedì 23 Dicembre 2024

Renzi tra attesa e delusione: pesano le divisioni. In ascesa M5S e Lega

ROMA. Pensavano di festeggiare un risultato tondo, il 6 a 1, ed invece con il passare delle ore i molti ministri e lo stato maggiore del Pd, riuniti al Nazareno, hanno dovuto rivedere gli obiettivi e sperare nell'attesa. "Tutti i sondaggi erano sbagliati", sussurrano a mezza bocca i dirigenti dem che, pur mantenendo la cautela, devono prendere atto che la partita delle regionali era più complessa delle previsioni. "La sinistra in Liguria è riuscita nell'obiettivo di azzopparci", è l'analisi dei fedelissimi del premier, delusi anche dal fatto che in Umbria è quasi un testa a testa e che in Campania la partita è aperta. E' vero, come consigliano i politici navigati, che la notte è lunga. Ma l'analisi delle prime proiezioni dà più motivi di preoccupazione allo stato maggiore del Pd: non solo in Liguria Lella Paita sconta quella che Matteo Orfini definisce una "scissione" nel Pd. Ma in Umbria Catiuscia Marini dovrà sudare la riconferma nonostante sia governatrice uscente e, a differenza che in Liguria, il centrosinistra si presentava unito. "Per non parlare di un dato, emerso dalle proiezioni - evidenzia un dirigente - che, se confermato, deve farci molto riflettere: il Pd sarebbe secondo partito in Campania e in Puglia nonostante i candidati abbiano vinto". Renzi, arrivato verso mezzanotte al Nazareno, invita tutti ad aspettare e a non perdere la calma. Lui si distrae giocando alla play station con Matteo Orfini. Ma il nervosismo è evidente già nella reazione via tweet ai primi commenti di Sergio Cofferati. E sui volti dei pochi dirigenti, come Ettore Rosato, mandati in sala stampa. Il premier vede la conferma di quanto denunciato in campagna elettorale: la "sinistra masochista e estremista" e Luca Pastorino il "Bertinotti 2.0" sono riusciti a mettere i bastoni tra le ruote al Pd in una roccaforte rossa. Dove ora M5S rischia di diventare il primo partito mentre in un'altra regione rossa, l'Umbria, impressiona l'avanzata della Lega, secondo partito anche nella regione del presidente del consiglio. "Non è un voto sul governo", mettono le mani davanti Matteo Orfini e Ettore Rosato. E il premier, parlando con i fedelissimi, si dice determinato ad andare avanti e tirare dritto "ancora più convinto di prima". Ma certo, se il risultato sarà 4 a 3, o anche un più probabile 5 a 2, bisognerà rivoluzionare il partito non solo sul territorio. E andare fino in fondo in una rottamazione che in alcune regioni non è avvenuta. Mentre al Nazareno, a quanto si apprende, Renzi potrebbe pensare ad un avvicendamento con Lorenzo Guerini che diventerebbe il capogruppo alla Camera e Luca Lotti al Nazareno a prendere le redini del partito.

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