ROMA. «Non è questione di resa dei conti, ma di come si tiene assieme e si rilancia un progetto comune. Colpiscono l' astensione mai così alta e le conseguenze delle divisioni a sinistra. Serve una riflessione seria che deve
partire da Renzi». Lo afferma Gianni Cuperlo, leader di SinistraDem, in un' intervista al Corriere della Sera sul voto regionale.
«Io - aggiunge - penso a un Pd largo, che costruisce dei ponti con quanto di buono vi è fuori da noi. Guai a spezzare il filo anche con chi è critico ma vuole una sinistra solida e unita». Precisa quindi che «la scissione non è il mio
obiettivo», e che vorrebbe un governo «un po' più di sinistra e un po' meno partito della Nazione». «Io non voglio tornare al Pd di ieri, lavoro per un Pd ancorato alle ragioni di una sinistra innovativa. Ma se ci troviamo in questa condizione qualche domanda dobbiamo farcela»; conclude quindi dicendo che «la vecchia ditta non esiste più e io non soffro di nostalgia. Temo che evocare la ditta di prima sia un modo per guardare la realtà a occhi chiusi».
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