Lunedì 23 Dicembre 2024

Omicidio stradale, nel ddl più severità con chi fugge

ROMA. Pene più severe per chi al volante provoca morte o lesioni e poi si dà alla fuga. È questo uno degli aggiustamenti del ddl sull'omicidio stradale che il relatore Giuseppe Cucca (Pd) presenterà oggi in commissione Giustizia del Senato che, subito dopo, dovrebbe votare il provvedimento. Poi il ddl, assicura Cucca, dovrebbe arrivare in Aula in tempi rapidissimi. L'obiettivo, come ha assicurato  il premier Renzi alla madre di un ragazzo ucciso da un pirata della strada durante una corsa automobilistica abusiva, è quello di arrivare al sì definitivo entro la fine dell'anno. Anche se non mancano le ultime limature da fare, precisa il relatore, ormai c'è un accordo di massima tra i vari gruppi per velocizzare l'iter del provvedimento. Soprattutto alla luce dei recenti fatti di cronaca come la podista di 39 anni morta dopo essere stata travolta da uno scooter a Gela. Proprio per questa determinazione ad approvare nuove regole per il contrasto agli incidenti stradali, subito dopo i lavori della commissione, un gruppo ristretto di senatori si è messo al lavoro per arrivare a un testo che raccolga il consenso di tutti. Non ci sarà nessuna modifica sostanziale dunque, spiega Cucca, ma solo una revisione per rendere il ddl coerente con il l'attuale normativa e per non ridurre in alcun modo le pene. Anzi. Tra le novità c'è infatti la decisione di inserire un'aggravante per chi si dà alla fuga dopo aver investito la vittima. Non si parla più di ergastolo della patente, che da un punto di vista costituzionale non è possibile, ma sommando tutte le pene previste poco ci manca: tra sospensione e revoca della patente l'omicida rischia di vedersi vietata la guida per  trenta anni (se ha l'aggravante di essere in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di stupefacenti e aver superato i limiti di velocità). A questo si aggiunge la sospensione immediata per un massimo di cinque anni in attesa degli esiti del processo fino all'ultimo grado di giudizio.

leggi l'articolo completo