Renzi: "Ci saranno 160 mila assunti in 2 anni, poi solo concorsi. Blocco scrutini? E' presto"
ROMA. «Fare subito le assunzioni«stralciandole dal ddl scuola «è impossibile. Assumiamo con un modello di scuola diverso: non esiste che dal ddl prendo le assunzioni e non cambio il modello scuola, perchè diventerebbe «un grande ammortizzatore sociale. Ci saranno centosessantamila assunzioni tra questo e il prossimo anno: è una cifra enorme. Per gli altri precari non ci può essere altra procedura che quella concorsuale. Prendo un impegno per il futuro: si entrerà solo per concorso». Lo dice il premier Matteo Renzi a Radio Anch'io. "Per la prima volta ci sono più soldi per la scuola, certo vogliamo darli non in modo indiscriminato. Nessuno tocca gli stipendi di oggi ma se ci sono soldi in più, premiamo di più chi è stato più bravo. Chi l'aveva fatto prima? Nessuno», aggiunge. «Dire 'non voglio la valutazione degli insegnanti è una posizione politica rispettabile: per anni il sei politico è stato un fatto culturale. Io credo che sia un errore, ma discutiamone. Sono partito da settembre con la campagna di ascolto: vogliamo rinviare ancora, sprecare il tempo? Per carità, il Parlamento è sovrano. Ma questa non è la legge elettorale: non dico prendere o lasciare, ragioniamo sul futuro dei figli». Il presidente del Consiglio ha poi continuato: «Sono molto contento della discussione sulla scuola perchè dopo anni e anni di chiacchiere finalmente entriamo nel merito di quella che è la principale sfida del Paese, perchè l'Italia dei prossimi 20 anni sarà capace o incapace di vincere le sfide sulla base del lavoro sulla scuola. Più parliamo con serenità e tranquillità nel merito della riforma, più abbiamo da guadagnare. Finalmente si mette al centro la suola. Ho ricevuto 7417 lettere in due giorni da professori: la mia impressione è che ascoltando ci sia un diverso atteggiamento da parte delle persone. Io dico per primo che dovevamo spiegarla meglio la riforma, discutere meglio, ma è un fatto positivo che si possa discutere sulla scuola, prima non ne parlava mai nessuno». Per quanto riguarda gli scrutini: "La precettazione in caso di sciopero degli scrutini è «un tema abbastanza prematuro: è una questione tecnica, se ne parla più in là. Credo che la stragrande maggioranza degli insegnanti sono persone serie, perbene e non mettono a rischio i propri ragazzi e il lavoro di un anno con il blocco degli scrutini».