PALERMO. «Venerdì deputati e governo crollati sui banchi: si fermi questa indecenza. Mai più leggi di notte, soprattutto se sono di fondamentale importanza come la Finanziaria. Legiferare nelle condizioni in cui lo si è fatto la notte tra giovedì e venerdì è inaccettabile e vergognoso. In questo modo non si può fare certo il bene della Sicilia, anzi. Crocetta ed Ardizzone non lo devono più permettere». Lo scrivono in una nota i deputati del gruppo 5stelle all'Ars.
La manovra è stata approvata dopo una no-stop di 24 ore, nella mattinata del primo maggio. «È quasi fisiologico che la cosa accada - dice il capogruppo Salvatore Siragusa - anche qualcuno di noi, di tanto in tanto, la notte della finanziaria, ha chiuso gli occhi. Non si può lavorare in queste condizioni, con la soglia di attenzione praticamente sotto i tacchi, quando invece, per la portata delle misure in discussione, tutti, deputati e governo, dovrebbero essere nelle migliori condizioni per cercare di offrire alla Sicilia ed ai siciliani un ottimo servizio».
Per Francesco Cappello «lavorare di notte, non solo è deleterio, ma anche oneroso, visto che tantissimo personale dell'Assemblea è costretto a rimanere in servizio; non si può decidere il destino dei siciliani in queste condizioni». «Si tenga conto che, tra uno sbadiglio e una pennichella - aggiunge il parlamentare M5s - si è approvata pure una mezza riforma del pubblico impiego, che andrebbe trattata in ben altri contesti e dopo approfonditi e lucidi dibattiti».
«Per fermare l'odiosa consuetudine», il Movimento 5 stelle scriverà al presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone e al governatore Rosario Crocetta, invocando lo stop dei lavori notturni per tutte le leggi, non solo per la finanziaria, cosa che lo stesso presidente dell'Ars aveva promesso». «Chiederemo - dice - Valentina Zafarana - lo stop dei lavori notturni anche in commissione Bilancio. Anche là, è bene ricordarlo, tutto avviene nel cuore della notte. Ma, questa, è inutile nasconderlo, è una precisa strategia. Approvare tutto di notte, e soprattutto di corsa, spiana la strada alle indecenze più grosse».
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