ROMA. Accelerare le riforme dello Stato anche per valorizzare i dipendenti pubblici e avvicinare il ritorno ad una normale stagione di rinnovi contrattuali dopo cinque anni di blocco. È il patto proposto dal ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia in un'intervista al Messaggero sulla legge delega di riforma della P.a. approvata in Senato. «Il vero punto su cui ci giochiamo tutto - spiega Madia - è quello della cittadinanza digitale. Si tratta di vincere la sfida della tecnologia. Dobbiamo dare servizi con regole certe. In un certo senso è una questione di democrazia, un modo di affermare i diritti dei cittadini».
«Faremo in modo che 3 milioni di cittadini abbiamo lo Spid, l'identità digitale unica, entro quest'anno; e per il 2017 arriveremo a 10 milioni. Ma poi il punto è attaccare a questo strumento i servizi, quelli utili davvero. Le amministrazioni centrali dovranno obbligatoriamente entrare nel sistema per cui per fare un esempio concreto il 730 precompilato che oggi si fa con le credenziali dell'Agenzia delle Entrate o dell'Inps il prossimo anno si farà con lo Spid». Sul tema della dirigenza, aggiunge, è stato scelto di «mantenere la separazione tra politica e amministrazione», «i dirigenti saranno autonomi. Ma il punto importante è che autonomia non vuol dire paralisi. Non ci sarà la nomina diretta da parte della politica, però prevediamo dei meccanismi valutativi che poi influiscano sulla carriera, in salita o in discesa». Quanto al blocco della contrattazione, il ministro spiega che «è il frutto di una stagione di profonda crisi: uscendo da questo periodo difficile possiamo tornare ad una normale dialettica. Ma ora aggiungo qualcosa si più: scommettiamo tutti sulle riforme che devono far accelerare questo Paese, ed anche la sua economia. Così arriveremo prima al momento in cui si può ricominciare a dare aumenti salariali. Lo dico anche ai sindacati: aiutateci a fare le riforme».
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