PALERMO. Sono 1.100 gli emendamenti alla manovra finanziaria presentati da maggioranza e opposizione: 450 quelli al bilancio e 650 quelli alla finanziaria. Il termine per depositare gli emendamenti è scaduto alle 22 di ieri.
L'Ars ha approvato il bilancio interno per il 2015, che contiene un taglio alla spesa di 2,86 milioni di euro. La riduzione maggiore rispetto alle previsioni del 2014 riguarda il personale di Palazzo dei Normanni, 7 milioni in meno, in conseguenza del pensionamento di alcuni dipendenti e dei tetti agli stipendi introdotti dal Consiglio di presidenza. Segue il capitolo per la manutenzione straordinaria degli immobili e i nuovi impianti, -546.861 euro. Poche le voci in aumento: la più consistente riguarda le competenze del personale in quiescenza e oneri di natura previdenziale e assistenziale a carico dell'amministrazione ex deputati ed ex dipendenti, con un incremento di 8,15 milioni. A seguire 150 mila euro in più per la Presidenza (iniziative culturali), 80 mila euro in più per l'acquisto di beni mobili inventariati e manutenzione straordinaria, 14 mila euro in più 'previdenza e assistenza per i deputati in carica e cessati dal mandatò. L'Ars ha approvato anche il rendiconto per il 2013, mentre la Presidenza ha accolto come raccomandazione sette ordini del giorno, tre a firma del capogruppo di Fi Marco Falcone, tre del deputato Mpa Giovanni Greco e uno dal deputato del M5s Giorgio Ciaccio.
Dopo avere approvato il bilancio interno per il 2015 e il rendiconto per il 2013, l'Ars sta procedendo con l'esame dell'articolato del bilancio della Regione a legislazione vigente: 450 gli emendamenti presentati al testo.
"Mi rincresce deludere i pochi siciliani che ancora credono alle lusinghe dell'amministrazione Crocetta". Lo afferma Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all'Ars. "L'assessore Baccei, nella stesura del bilancio, non ha infatti compiuto alcun miracolo,- aggiunge - bensì ha trovato qualche furbo escamotage contabile che apparentemente crea la tenuta dei conti, ma che il prossimo anno si tradurrà in aumento del disavanzo per un ulteriore miliardo". "Entrate gonfiate da un lato, - osserva - riduzione della spesa molto meno consistente di quella annunciata dall'altro, nessuna norma di sviluppo. Quella approdata in aula è una finanziaria che ci consentirà solo di galleggiare, in un teatrino surreale che vede il Pd contrapposto a Crocetta e i siciliani vittime di uno scontro all'arma bianca".
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