ROMA. Silvio Berlusconi è pronto a rinunciare al proprio nome nel simbolo. A una settimana dalla scadenza per la presentazione delle liste per le elezioni regionali di fine maggio, il Cavaliere sembra aver definitivamente deciso di non metterci la faccia. Ma spunta il nome della figlia Marina, nome che piace a molti del partito. «Ho condiviso le sue ultime affermazioni su Renzi, ma da quello che so Marina (Berlusconi, ndr) ama il suo lavoro e vorrebbe continuare a farlo. Lei come anche altri nella famiglia avrebbe tutte le qualità per entrare in politica, ma non dobbiamo sottoporli a questo tira e molla, sarà una loro scelta». A dirlo al Corriere della Sera è Giovanni Toti, deputato Ue di Forza Italia e candidato di centrodestra in Liguria. Forza Italia, spiega, «è già sinonimo di Berlusconi. Abbiamo ragionato su varie ipotesi, poi scelto il simbolo 'pulito' sia per non creare fraintendimenti su una sua eventuale candidatura, sia perchè, purtroppo, sul territorio abbiamo alleanze a diversa geometria». «Non credo che Fi cambierà nome e tantomeno identità. È chiaro che si proseguirà con un'opera di rinnovamento che sta subendo resistenze dettate più dalla paura che dai propositi del Presidente, che mai ha pensato a privarsi di esperienze importanti del centrodestra». «Se restano sempre le stesse persone nelle stesse posizioni, un partito si logora - aggiunge -. Serve anche gente fresca, nuova: nessuno viene sedotto e abbandonato, ma nessuno può fare da tappo». «Tra Verdini e Berlusconi c'è un rapporto profondo, e come tale soggetto ad alti e bassi. Denis è un politico importante, ha creduto davvero nel Nazareno e crede ancora che il centrodestra sia troppo debole oggi per competere e debba rimanere legato al progetto di Renzi. Io penso il contrario, ma in ogni caso - oggi che si torna ad un'idea bipolare della dialettica politica - Verdini che ha incarnato un'altra posizione non può essere il vessillifero di questa nuova fase». La marcia indietro di Berlusconi dalle elezioni regionali però non vuol dire che il Cavaliere non farà campagna elettorale: appare infatti certa la sua presenza in Liguria e molto probabile in Campania mentre più in bilico sembrano essere le tappe pugliesi nonostante il pressing che arriva dal territorio. Il segretario locale di Fi, Luigi Vitali, ha infatti già annunciato la presenza dell'ex premier: «Berlusconi verrà sicuramente a Foggia - spiega il rappresentante azzurro - perchè vuole andare a San Giovanni Rotondo in visita privata, non so se il 7 o l'8 maggio. So che la questura è stata già allertata». L'agenda si fa sapere in ambienti vicini al premier, non è ancora stata fissata e non è detto che il tour elettorale preveda la Puglia. Certo è che negli anni passati l'ipotesi che il Cavaliere (all'epoca premier ed era al centro di numerose polemiche) andasse a far visita al santuario ha suscitato clamore, anche sui media internazionali. E comunque nessuna «notizia ufficiale» per ora anche da parte dei frati cappuccini, che però si dicono «contenti della visita del presidente Silvio Berlusconi, così come siamo felici - sottolineano - ed accogliamo quanti, da pellegrini, vengono a visitare e a pregare sulla tomba di padre Pio». D'altro canto, le chance di incassare la vittoria nella terra che da anni è governata da Nichi Vendola appaiono molto ridotte, anche a causa delle divisioni interne agli azzurri e al centrodestra che vedono schierati due candidati presidenti: Francesco Schittulli e Adriana Poli Bortone. «L'unità del centrodestra in Puglia è ancora possibile - dice però Vitali -, ma si può trovare solo intorno alla candidata presidente che Fi e Lega sostengono, e a patto che l'altro candidato faccia un passo indietro», magari immaginando per sè «un'alternativa» che potrebbe essere «un ticket, l'assessorato alla Sanità, o una candidatura in Parlamento». Ma non è solo la Puglia a creare incertezza dentro lo stato maggiore di Fi: sempre secondo quanto si apprende, infatti, un pò di agitazione si sarebbe registrata anche in Toscana intorno alla scelta di Fratelli d'Italia di allearsi con la Lega e convergere sulla candidatura di Claudio Borghi. Per chiudere le liste comunque c'è ancora qualche giorno e Berlusconi in settimana sarà a Roma anche per fare il punto con lo stato maggiore del partito.