PALERMO. È stata già ribattezzata «salva-dirigenti» la modifica della norma sui prepensionamenti che il governo siciliano avrebbe in mente di proporre in finanziaria e che consentirebbe anche a un gruppo di dirigenti della Regione di accedere alla pensione anticipata entro il 2020, nonostante questi dipendenti siano già allineati agli statali e dunque agganciati al sistema contributivo puro. Se dovesse passare la modifica, i dirigenti che hanno i requisiti andrebbero in pensione anticipata con un assegno di favore in quanto il calcolo della pensione viene fatto non solo sulla retribuzione ma anche su altre voci come il salario accessorio. Con questa modifica, in sostanza, si amplierebbe la platea dei pensionandi in quanto la norma originaria era nata con lo scopo di svuotare il bacino dei regionali che godono del sistema misto retributivo-contributivo, circa 6mila dipendenti. Stallo nella trattativa sindacati-Aran sulle norme della finanziaria che riguardano i dipendenti della Regione. Mentre il.confronto è ancora in corso, il Cobas/Codir fa sapere che le proposte dell'Aran «sono insufficienti». Il nodo rimane il piano di prepensionamenti, per il sindacato il vincolo di due mesi dall'approvazione della norma ai regionali per presentare istanza pena la perdita del diritto «non è accettabile», come iniqua è ritenuta la penalizzazione, in media il 12% sul complesso della retribuzione, per i dipendenti che opteranno per la pensione anticipata. Gli autonomi, che comunque sottolineano i passi in avanti rispetto alle norme inserite nella finanziaria, chiedono un incontro urgente al governatore Rosario Crocetta: «Deve spiegare perchè il governo non mantiene gli impegni presi», dicono Marcello Minio e Dario Matranga del Cobas/Codir. Intanto domani i sindacati saranno ascoltati in commissione Bilancio all'Ars.