ROMA. «Considero prioritari i problemi economici. E non vedo un legame così forte tra riforme e ripresa. Mi sembra che si parli di riforme per prepararsi un alibi agli insuccessi: mi hanno eletto, ma con queste regole non posso fare nulla». Lo afferma al Corriere della Sera, Giorgio La Malfa, che sulla legge elettorale osserva: «Il premio di maggioranza è una forzatura molto pericolosa. Un partito del 20 per cento al primo turno viene trasformato in un partito del 55, con un potere enorme. Il doppio turno poi determina un' opposizione frantumata. Il primo partito prende il 55, gli altri 7-8 si dividono il restante 45».
«È un sistema inaccettabile - commenta -, con un governo forte e dieci piccoli indiani. Un pasticcio tra sistema presidenziale e parlamentare. E sul ballottaggio c'è un equivoco: è un sistema con il quale si può ridurre il numero dei partiti ma non può essere usato per eleggere il premier e consegnargli una maggioranza assoluta».
Infine l'ex ministro rileva: «Non si capisce il senso di una riforma che mette al centro della vita del Paese le Regioni. E l'Europa?».
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