Matteo Renzi rassicura il Paese: "Basta sacrifici e nuove tasse. L'Italia adesso può ripartire"
ROMA. «Dopo tanti sacrifici, e gli italiani ne hanno fatti anche troppi, ci siamo davvero». Lo afferma il premier Matteo Renzi in una intervista al Messaggero, assicurando che non ci saranno nuove tasse: «L'Italia può ripartire». E annuncia: «Sulle intercettazioni il governo pronto a intervenire». «L'Iva nel 2016 non aumenterà», assicurando che «Se ci saranno ulteriori risorse la priorità sarà per le famiglie e per rendere stabili gli incentivi alle imprese per assumere». Il premier si sofferma anche sull'Expo di Milano: «Non credo che sia terribilmente indietro. Se guardiamo alla storia delle esposizioni universali sappiamo che tutte sono partite non al completo e la situazione non è drammatica come qualcuno racconta. Avrei preferito che Milano facesse eccezione ma per come abbiamo trovato la situazione dico che è un miracolo che questa Expo si faccia, grazie al contributo e al senso di responsabilità di tutti». Lo afferma, Matteo Renzi secondo cui «le infrastrutture pubbliche e private sono il nodo della ripartenza del Paese, Delrio farà benissimo». Abbastanza dura la sua posizione nei confronti di opposizione e minoranza del PD sul nodo della riforma della legge elettorale, l'Italicum: «Io sono disponibile a mediare, sempre. Ma deve essere utile per il Paese, non per una corrente del partito. Tornare indietro rispetto all'accordo di maggioranza di novembre farebbe scattare un bomba libera tutti». E su Bersani aggiunge: «Se qualcuno pensa di utilizzare una parola drammatica come scissione perchè non è d'accordo su un dettaglio, peraltro secondario, di una legge elettorale», «non è un problema mio. Se qualcuno vuole andarsene per gravi dissensi sulla linea politica, parliamone. Ma voglio vederli andare nelle feste dell'Unità a spiegare che qualcuno se ne va perchè i collegi erano 100 anzichè 90 o 110». Sulle polemiche politiche: «Questa storia che io entro nel dibattito interno di Ncd è una barzelletta. Sto lontano anche dal dibattito interno del mio partito, figuriamoci se mi interessa quello di un altro». Lo afferma al Messaggero, il premier Matteo Renzi. «Non mi permetterei mai di aprire bocca sulla dinamica interna di altri partiti - aggiunge -. Certo - fa notare -, i nomi dei ministri li propone il presidente del Consiglio: ma questo non lo dico io, lo dice la Costituzione».