ROMA. «Non ci credo molto che non si vada al voto anticipato dopo l'approvazione definitiva dell'Italicum. Ma se va avanti il cammino noi una proposta ce l'avremmo. Anzi, un lodo». Lo afferma alla Stampa, Pippo Civati, parlando del «lodo Pertici, dal nome del costituzionalista col quale ho scritto »Appartiene al popolo«. Il ragionamento è semplice - spiega -: prima c'erano le grandi intese e ci è stato spiegato che le riforme si facevano con gli altri. Ora che gli altri non ci sono più si mette la fiducia. Perchè invece non apriamo alle proposte altrui?». «In fondo - prosegue - per mantenere l'impianto di Renzi basta che il Senato non esprima la fiducia al Governo. Allora perchè non aprire agli »altri« sulla composizione dell'assemblea, sul numero dei parlamentari o sulla competenza esclusiva di palazzo Madama su alcune materie?». Civati non vede il rischio di complicare così ancora di più la riforma: «Credo sia vero il contrario: un Senato non elettivo è più difficile da portare a casa in termini di articoli della Costituzione da modificare». Su chi dovrebbe sostenere questo lodo, Civati fa sapere: «Ne ho parlato con Passera, il loro appello come il nostro. È una cosa talmente trasversale che arriviamo a condividere le cose persino con lui col quale non c'è certo convergenza in termini politici. Desumo dalle dichiarazioni in aula che dentro Fi e M5s ci siano argomenti che a loro stanno a cuore e sui quali è possibile trovare delterreno comune. Ecco, esploriamolo».