Giovedì 19 Dicembre 2024

Caos all'interno di Forza Italia in Sicilia, il senatore Gibiino sott'attacco

 PALERMO. Cresce la tensione dentro Forza Italia in Sicilia sulla gestione del partito. Dopo il «caso Agrigento» con pezzi di Fi, guidati dal deputato Riccardo Gallo Afflitto, che si sono alleati col Pd per le primarie senza l'avallo del coordinamento regionale e vincendo ai gazebo, altre due grane si abbattono sul leader siciliano, il senatore Vincenzo Gibiino, vicino a Mariarosaria Rossi, già alle prese da mesi col dissenso interno dei 'fittiani', rappresentati dal deputato azzurro Saverio Romano. L'ultimo «casus belli» è la nomina di Costanza Castello, vicina a Stefania Prestigiacomo e Gianfranco Miccichè, a vice coordinatore, disposta dal coordinamento regionale alla luce della decisione dell'ufficio di Presidenza di Forza Italia di far confluire i Club Forza Silvio all'interno del partito. Una scelta che ha mandato su tutte le furie Marcello Fiori, coordinatore nazionale dei Club. «O Gibiino ha sbagliato persona, essendo Costanza Castello decaduta dal suo ruolo di responsabile regionale dei Club o ha sbagliato funzione volendosi sostituire a un compito che lo statuto assegna al mio ufficio», attacca Fiori. Altro affondo nei confronti di Gibiino arriva dal responsabile del Club Forza Silvio di Agrigento, Giuseppe Arnone, che tira in ballo anche la debacle di ieri all'Assemblea regionale dove Forza Italia ha perso la vice presidenza, andata a un deputato del Pd, a causa delle spaccature nel centrodestra e rimanendo fuori dal Consiglio di presidenza, dove non ci sono esponenti del centrodestra, tranne che un autonomista del Mpa. Per Arnone il «caso Agrigento» e la vicenda Ars «sono la dimostrazione che il senatore Gibiino non è adeguato al suo ruolo, è del tutto dannoso a Forza Italia in Sicilia e anche alle altre forze del centrodestra». E contro il numero uno di Fi in Sicilia si scaglia anche il capogruppo del Mpa all'Ars, Giovanni Di Mauro, secondo cui Gibiino «spicca per totale assenza di autorevolezza, concretezza, capacità di dialogo e visione di prospettiva; soprattutto totale assenza della capacità di costruzione dell'unità e quindi di raggiungimento di risultati». Unità del centrodestra su cui lavora l'anima fittiana di Forza Italia, con Saverio Romano che contesta le nomine dei coordinamenti provinciali e locali definendole «medaglie di latta» e spinge per le primarie con lo scopo di coinvolgere la base nella costruzione di un partito vero e non di carta.

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