VENEZIA. Felice Casson ha vinto le primarie del centrosinistra per il candidato sindaco di Venezia con 55,62% dei voti. Lo riferisce il Pd veneziano. Su un totale di 12.888 votanti, Casson ha ottenuto 7.168 preferenze.
Alle sue spalle Nicola Pellicani, con il 24,42% (3.147 voti), e Jacopo Molina, con il 19,96% (2.573 voti).
«Per Venezia scatta da oggi l'ora-zero. La città è in una situazione complicata, per le conseguenze dell'inchiesta Mose e il pesante buco di bilancio. Bisogna ripartire, coinvolgendo le segreteria nazionali dei partiti e il Governo, perchè una città come Venezia, specchio del Paese nel mondo, non può essere abbandonata». Lo ha detto ieri stasera Felice Casson, quando mancava poco alla chiusura dello scrutinio delle primarie del centrosinistra a Venezia e in cui appariva il netto vincitore della competizione. Casson era attestato sul 57% delle preferenze, contro il 25% di Nicola Pellicani e il 19% di Jacopo Molina. «È stata una vittoria bella e netta, in tutte le zone della città - ha aggiunto - I miei due 'avversarì, Pellicani e Molina, sono stati i primi a chiamarmi, ancora a scrutinio in corso, assicurandomi che da oggi lavoreremo assieme per vincere le elezioni, senza alcun problema».
Il centrosinistra ha scelto l'uomo che dovrà tentare la difficile impresa di 'riprendersì Cà Farsetti dopo lo scandalo dell'inchiesta Mose, con le conseguenti dimissioni del sindaco Giorgio Orsoni. È il senatore Pd ed ex magistrato Felice Casson, 61 anni, che nelle primarie di coalizione svoltesi oggi si è assicurato la vittoria, essendo accreditato - quando mancano poche centinaia di schede da scrutinare - del 57% dei voti, contro il 25% del giornalista Nicola Pellicani, appoggiata dalla maggioranza Pd (nonchè da Massimo Cacciari), e il 19% dell'avvocato Jacolo Molina, ex consigliere comunale democratico, di area renziana. Nella città lagunare, quindi, si impone alle primarie la minoranza interna del Pd: Felice Casson è esponente dell'area 'civatianà. Una partita apparsa senza storia già poco dopo l'inizio dello scrutinio, con Casson subito avanti in tutte le zone della città, più in terraferma (dove ha raccolto circa il 60%) rispetto al centro storico, dove i dati quasi definitivi lo danno al 55%. Nella corsa alla candidatura per la poltrona si sindaco, l'ex magistrato era appoggiato anche da Verdi e Prc. È la seconda volta che Casson cerca di conquistare la poltrona di sindaco di Venezia. Ci aveva già provato nel 2005, ma venne sconfitto per una manciata di voti da Massimo Cacciari. «Per Venezia scatta da domani l'ora-zero» ha detto Casson, a scrutinio quasi concluso. «La città - ha aggiunto - è in una situazione complicata, per le conseguenze dell'inchiesta Mose e il pesante buco di bilancio». Venezia, proprio in seguito allo scandalo Mose che ha azzerato la precedente giunta rossoverde, è commissariata dal luglio 2014. La guida il commissario straordinario Vittorio Zappalorto, che ha applicato una cura pesante ai conti comunali, tagliando sugli stipendi dei dipendenti e sulle municipalizzate. «Bisogna ripartire - ha spiegato Casson -, coinvolgendo le segreteria nazionali dei partiti e il Governo, perchè una città come Venezia, che è lo specchio del Paese nel mondo, non può essere abbandonata». «È stata una vittoria bella e netta - ha concluso -, in tutte le zone della città.
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