ROMA. «Non è vero che non si può cambiare. Dobbiamo concentrarci sulla politica, senza lasciare ad altri la responsabilità nè abbandonarla nelle mani di chi vuole perseguire il proprio tornaconto. Farne una cosa pulita, aperta, come è giusto che sia, come è scritto nella Costituzione, come è scritto nella Storia migliore del nostro paese. Farne una cosa bella e alta». C'è questo desiderio e tanto altro nel libro di Laura Boldrini «Lo sguardo lontano» per Einaudi che uscirà in libreria domani. La presidente della Camera racconta molto di se stessa, della sua entrata in politica e della sua inaspettata elezione a terza carica dello Stato in un volume nel quale conferma che la sua esperienza a Montecitorio l'ha fermamente convinta che sia assolutamente necessario modificare i regolamenti parlamentari. «Mi risulta chiaro che il rinnovamento passa anche dalla modifica del regolamento della Camera, cioè del complesso di norme che disciplina l'organizzazione e il funzionamento dell'assemblea parlamentare. Questo deve essere dunque uno dei pilastri del pacchetto delle riforme insieme a quella costituzionale e alla legge elettorale», scrive Laura Boldrini. I proventi dell'autrice sono interamente destinati a borse di studio promosse in collaborazione con il centro interdipartimentale di Women's Studies Milly Villa, struttura istituzionale dell'università della Calabria. I temi delle ricerche riguarderanno l'attuazione della Convenzione di Istanbul sulla violenza contro le donne, con particolare riferimento all'educazione, alla prevenzione e al linguaggio di genere.