Appello a Mattarella per liberi consorzi dei comuni: Gela, Niscemi e Piazza Armerina vogliono Catania
CATANIA. Tre città siciliane, Gela, Niscemi e Piazza Armerina, che, con delibere e referendum popolari, hanno aderito al consorzio di comuni di Catania, scrivono oggi al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, perchè impedisca "l'ennesima manovra gattopardesca della classe politica regionale, che stravolgendo il quadro normativo di riferimento ... vorrebbe riportarle nelle rispettive province di provenienza" con "sfregio alla democrazia e alla volontà popolare". La lettera-appello, con richiesta di audizione, è firmata dai sindaci delle tre città, rispettivamente, Fasulo, La Rosa e Miroddi, dai presidenti dei relativi consigli comunali e dai coordinatori dei comitati popolari per l'adesione alla provincia di Catania, che il 6 marzo, si sono riuniti in seduta congiunta a Niscemi. Sotto accusa il governo Crocetta e i partiti che lo sostengono, i quali intenderebbero modificare la legge regionale n.8 del 2014 che abolisce le province prefettizie, istituisce i "liberi consorzi" e le città metropolitane, dando la possibilità ai comuni di scegliere, secondo affinità economiche, storiche e culturali, e di potere emigrare in una diversa circoscrizione amministrativa. Tutto questo verrebbe annullato di colpo e tanti sforzi vanificati da "una classe politica regionale conservatrice e gattopardesca" - scrivono gli amministratori delle tre città - che, per motivi elettorali e clientelari, vorrebbe cancellare una legge imperniata "sulla centralità dei comuni" e negare il "fondamentale principio all'autodeterminazione" previsto dall'art. 15 dello statuto siciliano. Gela e Niscemi appartengono alla ex provincia di Caltanissetta, mentre Piazza Armerina a quella di Enna.