ROMA. "In molti, negli ultimi tempi, in Parlamento e fuori, si sono accorti che la riforma costituzionale che si sta per votare alla Camera è un pasticcio clamoroso e contiene parecchi elementi incongruenti e pericolosi per il bilanciamento dei poteri e delle funzioni. Il problema è che tutti lo dicono sotto voce, quasi fosse un'eresia o una bestemmia". Lo scrive sul suo blog il deputato Pd Pippo Civati. "Mi piacerebbe che ci fosse un sussulto di dignità da parte di costituzionalisti, associazioni, studiosi e semplici cittadini. Non c'è bisogno di fare i girotondi, diciamo così, ma è sconvolgente non sentire nulla (di nulla) da parte di chi si è sempre mobilitato e indignato, battendosi perché le istituzioni fossero rispettate", aggiunge. La riforma costituzionale si unisce a un Italicum "che sbaraglia tutto quanto, le opposizioni soprattutto, nella convinzione che si debba vincere e comandare. E basta", sottolinea. "Un antiparlamentarismo nemmeno tanto strisciante che si fa norma e manifesto politico e costituzionale, per far virare il sistema, senza nemmeno dichiararlo, verso un'altra forma di governo che prende in prestito da presidenzialismo e premierato alcuni aspetti (il decisionismo!), senza considerare il necessario bilanciamento (in termini di garanzie e controllo) che quei due sistemi richiedono". "Ora, vorrei capire se in giro c'è qualcun altro che intenda dire qualcosa, oltre alle minoranze parlamentari. Precipitare tutto verso il referendum è già una sconfitta: perché le riforme siamo invitati a farle con il massimo consenso trasversale dei parlamentari (che non c'è mai stato, nonostante patti e contropatti): proprio perché la logica della Costituzione non è plebiscitaria", conclude Civati.