ROMA. Un'ottima occasione per riannodare i fili di un rapporto unico e fondamentale, sia sul piano dei rapporti bilaterali sia su quello delle politiche di integrazione europea. E' questo il senso profondo della prima missione all'estero di Sergio Mattarella oggi a Berlino (e domani a Bruxelles). Una visita che cade in un momento quanto mai propizio e opportuno, che permetterà al presidente della Repubblica di portare nel menù dei colloqui berlinesi piatti diversi dal recente passato. Con lo spread sotto i 100 punti (ai livelli del 2010), un pacchetto di riforme realizzate o impostate e segnali di una maggiore stabilità politica Mattarella potrà affrontare Angela Merkel bilanciando con attenzione le richieste italiane di maggiore flessibilità (naturalmente concordate con il governo, precisano fonti del Quirinale) e la tradizionale linea di forte propulsione dell'integrazione politica europea che il presidente ha indicato essere uno dei capisaldi del suo settennato. "Grazie per gli apprezzamenti per quanto sta accadendo in Italia dove è in corso un processo di riforme impegnative". Lo ha detto il presidente Mattarella in una dichiarazione a Berlino insieme al presidente tedesco Gauck. Il presidente federale, poco prima, aveva lodato "la velocità e l'efficacia" delle riforme del governo Renzi. E ancora: "L'Europa deve riprendere a crescere, a sviluppare la propria integrazione. Soltanto così potrà continuare ad alimentare speranze per le nuove generazioni". Mattarella in un discorso con il presidente Joachim Gauck ha detto: "Viviamo in una fase delicata del cammino intrapreso quasi settanta anni fa dai Padri fondatori dell'Europa e per essere all'altezza della loro lungimiranza, l'Europa deve cambiare passo. Deve risolvere le crisi che la scuotono all'interno e mostrarsi capace di affrontare con coerenza e condivisione di intenti quelle che emergono ai propri confini". Per il capo dello Stato questo percorso di costruzione dell'edificio europeo deve essere "completato il più celermente possibile". Perchè l'Europa deve riprendere a crescere per le nuove generazione che sono, ha sottolineato, "le più duramente colpite dalla crisi e aspirano a traguardi di crescita ambiziosi e alla loro portata”.