La città di Enna si trasformerà in un set cinematografico. Il capoluogo più alto d'Italia è stato scelto da Rocco Mortelliti per girare le scene della sua nuova pellicola Il casellante, le cui riprese potrebbero cominciare già nella prossima primavera inoltrata. Lo ha annunciato ieri mattina a Ditelo a Rgs il sindaco Paolo Garofalo. «Rocco Mortelliti ha scelto Enna per girare il suo nuovo film, ispirato al romanzo di Andrea Camilleri, cittadino onorario ennese - ha detto Garofalo -. Il casellante verrà girato interamente nel territorio di questa città, probabilmente già a partire da maggio. È un grande risultato perché significa promuovere la città attraverso il grande schermo, ma anche far conoscere alle produzioni cinematografiche la disponibilità e il potenziale di questa città e di questa gente, che si è già messa completamente a disposizione». Secondo il primo cittadino - che ne ha parlato in radio nel corso dell'angolo Buone notizie dal sindaco - è un risultato che premia l'attività politico-amministrativa svolta nei cinque anni del suo mandato, che sta per concludersi, in favore della promozione di attività culturali. «A Enna
mancava da quaranta anni un cartellone di eventi del Comune - ha aggiunto -. E adesso, dopo la riapertura del Teatro Garibaldi, ne abbiamo stilato uno di grande prestigio, grazie all'aiuto del nostro concittadino Mario Incudine. Un programma talmente vasto da catalizzare l'attenzione di vari personaggi, tra cui anche Mortelliti». Infine il sindaco ha risposto con una battuta alla domanda, ironica, dei conduttori della trasmissione, che gli chiedevano se avesse intenzione di recitare pure lui nel film. «Come si sente già dalla mia voce - ha scherzato - non penso di essere all'altezza». Il primo cittadino ha approfittato dello spazio offerto dalla trasmissione per dare anche un'altra notizia importante, in relazione al Premio Europa che Enna conferirà a breve a Marco Pannella. «È il leader di tante campagne di sensibilizzazione e sostegno anche alla diversità del mondo - ha concluso - quindi anche alla diversità di un'Europa che fa fatica a stare assieme, ma che prova quotidianamente a riuscirci».
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