Lunedì 23 Dicembre 2024

In Sicilia 51 amministrazioni comunali alle elezioni in primavera: centrosinistra diviso

PALERMO. Appena chiusa l’intesa per entrare dalla porta principale nella galassia renziana, Articolo 4 schiera i propri candidati a sindaco contro il Pd in due delle città principali chiamate al voto. Mentre l’Udc potrebbe entrare in competizione con il centrosinistra ad Agrigento, dove il Partito democratico non riesce a trovare un candidato. Sul tavolo di Crocetta non ci sono solo le difficoltà nell’approvare la Finanziara, le spine riguardano anche un’alleanza che stenta a ritrovare l’unità. E le due emergenze, calendario alla mano, si sovrapporrano da ora a fine aprile. E dire che le elezioni amministrative - per cui non a caso non è ancora stata indicata una data - passeranno anche da Gela. Nella sua città il presidente della Regione ricandiderebbe l’uscente Angelo Fasulo ma uno dei suoi fedelissimi, Enrico Vella, è sfuggito al controllo ed è già in campo con una lista civica. Articolo 4 ha fa fatto lo stesso: il partito guidato a livello regionale da Luca Sammartino e Valeria Sudano ha appena ufficializzato l’ingresso nel Pd. Ma a Gela sfida proprio il Pd schierando Giuseppe Di Dio. «L’ingresso nel Pd - spiega Di Dio - è un fatto che riguarda i deputati. A livello locale è tutto molto diverso e ci sono storie che non si possono cancellare». È una situazione analoga a quella che si sta verificando a Marsala. La cittadina trapanese è l’unico centro dove il Pd ha svolto le primarie: il candidato scelto è Alberto Di Girolamo. Ma Articolo 4, che in provincia fa riferimento a Paolo Ruggirello (eletto all’Ars con la destra di Musumeci), ha già lanciato Vincenzo Sturiano. E l’Udc non ha sciolto la riserva sul candidato da sostenere. In primavera, in un periodo compreso fra il 15 aprile e il 30 giugno, si voterà in 51 Comuni. Due soltanto le città capoluogo chiamate alle urne, Agrigento ed Enna. E per motivi analoghi il Pd sta soffrendo anche lì. Ad Agrigento la coalizione di centrosinistra sarebbe quasi al completo ma stenta a trovare un candidato che rappresenti il Pd, Michele Cimino (Pdr), l’area Crocetta e la galassia di movimenti civici. E nella città dei templi, come sempre, le posizioni di partenza si confondono. L’Udc è pronto a lanciare il deputato regionale Lillo Firetto, il quale si dice certo di poter portare nella coalizione anche il Nuovo centrodestra di Alfano e vari movimenti tra cui l’Mpa: «La mia disponibilità è legata solo all’adesione a un progetto di salute pubblica in cui ogni partito faccia un passo indietro. Il Pd sbaglia se non ci sta». Ma fino a ora non c’è stato, anche se tutti i candidati ipotizzati - tra cui la parlamentare nazionale Maria Iacono - hanno declinato l’invito. E le primarie per questo motivo sono state rinviate a metà marzo. Nel frattempo i grillini sono già partiti lanciando Emanuele Dalli Cardillo. E un pezzo di Forza Italia, quello che fa capo al parlamentare nazionale Riccardo Gallo, guarda sia al centrodestra che al centrosinistra seppure sotto le insegne di un movimento civico. A Enna la situazione non è diversa. La difficoltà nel trovare un candidato per il centrosinistra nasce dalla decisione di non rinnovare la fiducia all’uscente Paolo Garofalo. A quel punto in tanti hanno ipotizzato che l’impasse nascesse dalla strategia di Mirello Crisafulli per arrivare alla candidatura. Lui però nega: «Sono altri che mi chiedono di candidarmi ma io ho altre cose da fare. Darò una mano in altri modi». Anche a Enna però non c’è una data certa per le primarie e gli avversari del Pd (insieme a una parte di ex democratici) scalpitano sperando di coalizzarsi in un eventuale secondo turno per fare il colpaccio. Crocetta non sta sottovalutando il problema, visto che da giorni si reca nelle città al voto: in particolare Gela e Licata. E anche Fausto Raciti, segretario regionale del Pd, ammette che «c’è qualche difficoltà. E la stiamo affrontando. Effettivamente la posizione di Articolo 4 va discussa alla luce del suo ingresso nel Pd. Mentre su Agrigento ed Enna confido che si arrivi presto all’individuazione di candidati condivisi». La tensione cresce ogni giorno nel Pd e Giuseppe Lupo avverte: «Si deve fare di tutto per andare uniti alle Amministrative. Non sarebbero tollerabili divisioni nella coalizione che sostiene Crocetta. Bisogna lavorare contro gli avversari politici e non contro noi stessi». E proprio ieri il blog di Pippo Civati ha pubblicato una lettera di Valentina Spata che annuncia l’addio al partito: «Il governo della rivoluzione si è rivelato il governo degli annunci». Nella lettera, che sarebbe firmata da 500 aderenti, si protesta contro la strategia che ha portato agli acquisti di deputati: da quelli di Articolo 4 agli ex berlusconiani Nello Dipasquale e Giovanni Di Giacinto.  

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