ROMA. «L'Europa s'impegni di più sull'immigrazione, con una vera condivisione di tutte le fasi, dai paesi d'origine a quelli di transito, fino alle ultime miglia e all'accoglienza. E assegni a Triton più mezzi e più risorse». Lo afferma al Messaggero il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, che porrà la questione al Consiglio dei capi-diplomazia della Ue il 16 marzo. «I flussi migratori irregolari - spiega Gentiloni - stanno proseguendo, anzi aumentano: dal primo gennaio sono arrivati in 7882, rispetto ai 4548 dello stesso periodo dell'anno scorso. Sono grato per la tempestività con la quale in risposta a una mia lettera la Commissione ha rifinanziato Triton con fondi d'emergenza e l'ha prorogata. Ma occorre di più», Triton «va rafforzata». «Di fronte a minacce dirette - dice quindi il titolare della Farnesina sulla Libia - siamo attivati con tutti i nostri servizi di intelligence e i nostri apparati di sicurezza e non siamo certo un paese indifeso. Del resto tutti i trattati internazionali, a cominciare dalla carta delle Nazioni Unite, consentono ai singoli paesi di difendere i propri interessi e i propri cittadini». Tuttavia, aggiunge, «la minaccia del Daesh (Isis) contro Tobruk, Misurata e Tripoli dovrebbe indurre molti a scegliere la strada del negoziato». L'Italia, comunque, sottolinea, «non accetterà una spartizione della Libia». «Verso la Russia - fa sapere infine sulla crisi ucraina - abbiamo condiviso un atteggiamento di fermezza, ora bisogna riaprire al dialogo».