CANICATTÌ. La battaglia per la presa di Canicattì non si è ancora chiusa, parola dei grillini siciliani. Il Movimento 5 Stelle sarebbe ancora vivo e vegeto nell’Agrigentino malgrado le avances dei leghisti ai suoi esponenti più vicini alla base. È ormai una questione di principio, il primato nella cittadina agrigentina. Ieri Angelo Attaguile, responsabile siciliano della lista Noi con Salvini (la testa d’ariete del Carroccio per sfondare al Sud), aveva trionfalmente annunciato l’acquisto di Giuseppe Castelnuovo. Si tratta di un giovane imprenditore definito «leader di un gruppo di grillini canicattinese». Ma poco fa il quartier generale grillino, dall’Ars, ha ridimensionato la figura di Castelnuovo precisando di essere ancora forte sul territorio agrigentino: «A Canicattì - scrivono i 14 deputati regionali grillini - non c'era alcun gruppo M5S, con tanto di portavoce, ora passato con Salvini. Gli unici soggetti autorizzati all'uso del simbolo in provincia di Agrigento sono il deputato regionale Matteo Mangiacavallo e quattro consiglieri comunali eletti durante le Amministrative. Chi altri si fregia della bandiera e del nome del Movimento è soltanto un abusivo». Va detto che lo stesso Castelnuovo precisa di aver «preso parte alle primarie per le elezioni europee» e di aver fatto parte «della sottocommissione all’Ars che si occupa di Territorio e Ambiente». Senza dimenticare di ricordare ai grillini «di aver fatto tutto questo a spese mie». Provocazione intollerabile per i deputati 5 Stelle. Che controreplicano: «Esistono i Meetup che sono gruppi di lavoro che aderiscono ai principi e al programma del M5S. Ma nessun Meetup può chiamarsi Movimento 5 Stelle né tantomeno può utilizzarne il simbolo senza autorizzazione. È oltremodo scorretto citare il M5S, con comunicati stampa e non, per un proprio tornaconto personale». Finita qui? No. Perchè il caso Canicattì è talmente grave da aver suggerito ai grillini di elevare le barriere immunitarie: «Per prevenire casi come quello di queste ore, in cui l'abuso è plateale vengono inviate le ”diffide all'utilizzo del simbolo”. Quelle diffide, però, che sarebbero sacrosante, vengono sempre male interpretate come ”espulsioni” e i responsabili degli abusi finiscono per passare per martiri. Per la cronaca, a Canicattì esiste un Meetup denominato ”Canicattì in Movimento” e quello non si è ancora sciolto sotto il sole della Padania. Le ”non notizie” avranno un appeal giornalistico, ma non ci interessano». Da Canicattì si attendono nuovi sviluppi.